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Marquette vola, Seton Hall beffa UK

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 11 Dic, 2018

Tanti derby, alcuni vinti, altri persi, ma la settimana è stato nel complesso positiva per le squadre della Big East, conference che ora conta di nuovo due formazioni nella Top 25 dell’Associated Press, ovvero Villanova (#17) e Marquette (#21) mentre l’imbattuta St. John’s si deve accontentare di un virtuale 32° posto (solo 57 punti ottenuti).

Non è la solita Marquette

Vittoria nel rivalry game più sentito e ritorno in Top 25: non poteva esserci settimana migliore per Marquette, ora #21 nella AP Poll dopo aver superato Wisconsin per 74-69, secondo ranked team battuto in due settimane dopo il successo su Kansas State. Gli ingredienti per una partita emozionante non sono mancati: ambiente bollente, vittoria all’overtime, una stella che sparacchia ma che risulta comunque decisiva (Markus Howard, 27 punti con 7/29 dal campo ma anche 12/15 ai liberi), una che gioca ai limiti della perfezione ma esce battuta (Ethan Happ, 34 punti, 11 rimbalzi e 4 assist) e il cattivo della situazione (Brad Davison con la manata alle parti basse di Sam Hauser).

La notizia grossa non è che questa Marquette vince, ma che lo fa difendendo. Da peggior difesa della Big East, i Golden Eagles si stanno trasformando in una squadra certamente più equilibrata e che non vive e muore dalla linea dei tre punti. Una statistica significativa: dopo la sberla in casa di Indiana, la squadra di coach Wojo ha tenuto gli avversari a meno di 1 punto per possesso in cinque gare su sette (e andandoci vicina con Louisville). L’anno scorso era accaduto solo 8 volte in 35 partite.

 

Seton Hall sotto il segno di due Myles

Forse Seton Hall dovrebbe giocare sempre al Madison Square Garden: oltre ad esser stato il teatro del titolo nella Big East vinto contro la Villanova, poi campione nazionale 2016, la World’s Most Famous Arena sa di casa anche in non-conference. Dopo South Carolina due anni fa e Texas Tech l’anno scorso, la squadra di Kevin Willard ha fatto un’altra vittima eccellente sul palcoscenico newyorchese: Kentucky, battuta a sorpresa per 84-83 dopo un supplementare, al termine di una partita piena di colpi di scena nel finale.

Contrariamente a quanto fatto dai cugini di Louisville, i Wildcats non sono riusciti a frenare Myles Powell (28 punti con 9/16 dal campo e 4/8 ai liberi) e sono stati puniti anche da un protagonista insospettabile come Myles Cale: il sophomore ha pensato bene di scegliere UK come vittima del suo nuovo career-high (17 punti) e di mandarla a casa con una tripla in step back a 9.5 secondi dalla fine. In una ricerca disperata di contorno all’altezza di Powell, le buone prove di Taurean Thompson (13 punti) e Quincy McKnight (15 punti e 5 assist) forse non bastano a far dormire sogni tranquilli a Seton Hall già ora, ma almeno sono incoraggianti per il futuro prossimo.

 

Occhio a McClung

Una sconfitta che brucia ma forse c’è abbastanza per vedere il bicchiere mezzo pieno. Georgetown, avanti di 13 all’intervallo, subisce la rimonta di Syracuse e, nel finale punto a punto, viene condannata dal canestro decisivo di Tyus Battle a 3″ dalla fine, per il 72-71 finale e per la gioia dei 24mila del Carrier Dome.

Se da un lato James Akinjo ha faticato (4 punti con 2/7 al tiro e 5 perse), dall’altro Jessie Govan ha come al solito fatto i bambini coi baffi (22 punti e 12 rimbalzi per la sua terza doppia-doppia in nove partite) mentre Mac McClung ha continuato a mandare segnali positivi (18 punti con 6/16 dal campo e 3/5 ai liberi in 25′). In netta difficoltà nel mese di novembre, il freshman ha chiuso le ultime tre gare sempre in doppia cifra e, anche se l’efficienza al tiro non è ancora delle migliori, ora appare sicuramente più in palla e in fiducia, (0/14 da tre nei primi 4 match, 9/26 nei successivi 5), oltre ad aver mostrato buone soluzioni in contropiede contro Cuse.

Pat Ewing, con una scelta almeno in parte discutibile, ha tenuto in panchina sia lui che Akinjo nel finale ma, in futuro, dovrà cercare di fidarsi un po’ di più delle due giovani promesse se vorrà che la squadra cresca insieme a loro.

 

Le altre

Villanova – Altre due vittorie nel Big 5, contro Temple (69-59) e Saint Joseph’s (70-58). Da segnalare gli ottimi contributi dalla panchina di due giocatori che erano rimasti per lo più in disparte in questo inizio di stagione: Jermaine Samuels e Joe Cremo, entrambi in doppia cifra in tutte e due gli incontri.

St. John’s – Ancora imbattuta (9-0) dopo aver regolato Princeton per 89-74 grazie a un Shamorie Ponds ottimo nella ripresa (26 punti a fine partita).

Creighton – Dopo la buona figura fatta con Gonzaga, è arrivata una sconfitta pesante in casa dei rivali di Nebraska (-19).

Xavier – Anche lei ha rimediato una bella sberla in un rivalry game: 62-47 in casa di Cincinnati.

Butler – Vittorie facili con Brown (+15) e Northern Illinois (+27). In entrambe le occasioni, il top scorer non è stato Kamar Baldwin: 19 punti di Paul Jorgensen coi Bears, 23 di Sean McDermott contro gli Huskies.

Providence – Una vittoria all’OT in casa di Boston College seguita da una beffa casalinga con UMass (79-78).

DePaul – Sempre in vantaggio per oltre tre quarti di partita, i Blue Demons rimangono a secco di punti per circa 7 minuti e gettano via un’occasione d’oro per battere Northwestern in trasferta (75-68 il risultato finale).

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