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MM 2022 | #6 Alabama Crimson Tide

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 14 Mar, 2021

La squadra

Non esiste una traccia di logicità in questa versione anarchica e squilibrata di Alabama. Vittorie di peso e qualità contro Gonzaga, Baylor e Houston, alternate a vere e proprie figuracce contro Georgia, Missouri e Mississippi State. Una schizofrenia presente nei motivi delle singole sconfitte, raramente una uguale all’altra. Nella mente di coach Nate Oats c’era l’ambizione e la speranza di ripetere la stagione dello scorso anno, invece è stato fatto un passo indietro visto che i Crimson Tide hanno numeri e record molto simili al 2020, la prima stagione dell’ex Buffalo.

Alabama ha mantenuto i tratti tipici del suo attacco che comunque rimane ben posizionato nell’elitè della nazione (14° per AdjOff). Rispetto allo scorso anno però la dinamica è cambiata. Meno precisione da tre (309° in D-I con il 30.9%) e molta più precisione al ferro (9° nella nazione) grazie alla creatività di Jahvon Quinerly, le lunghe braccia di Keon Ellis e l’atletismo di JD Davison. Il transfer da Furman Noah Gurley ha fatto molta ad imporsi, soprattutto perché ha giocato per la prima volta da 5. Dopo un’intera stagione coach Oats non ha ancora trovato il quintetto a cui affidarsi.

Discorso ben diverso per la difesa che cola a picco da tutte le parti: i quintetti piccoli e leggeri messi in campo da Oats sono sempre esposti nella lotta a rimbalzo (30.7% di OReb% in difesa), anche quando c’è un centro vero come Bediako. Le guardie, oltre a perdere tantissimi palloni in attacco, soffrono fisicamente e non riescono a generare quella transizione che tanto lo scorso anno aiutava l’attacco. C’è da dire che otto delle tredici sconfitte sono arrivate entro un margine di sei punti. Vi sfidiamo a capire cosa faranno. Alabama incarna veramente la follia di marzo estesa ad una stagione intera.

I giocatori chiave

Jaden Shackelford – Jr. – SG – 190 cm – 91 kg

Se la stagione di Alabama è andata a sud, tanto passo per una sua involuzione. Meno aggressivo al ferro rispetto allo scorso anno (37% delle sue conclusioni contro il 25% di quest’anno) e ha alzato il suo volume da tre senza migliorare la percentuale. Non a caso dodici delle tredici sconfitte sono arrivate con lui a tirare sotto il 40%. Ma soprattutto in difesa paga tantissimo. Lo scorso anno era accettabile grazie ad un sistema che funzionava e lo nascondeva, ora con un altro difensore mediocre come Quinerly i difetti sono più esposti. Non il più efficiente degli attaccanti, ma Oats per fare una folle cavalcata deve recuperare il suo giocatore.

JD Davison – Fr. – PG – 191 cm – 88 kg

Un cavallo pazzo che nella velocità e la libertà datagli dal sistema trova soluzioni e letture di livello. In un backcourt affollato come quello di Alabama, Davison ha fatto fatica ad imporsi, anche se il suo apporto è sempre riuscito a portarlo. É stato spesso paragonato a Russell Westbrook per via del suo atletismo, ma come la guardia dei Lakers riesce ad avere un impatto in ogni aspetto della gara. La forza delle sue gambe aiuta molto la squadra a rimbalzo ed è molto più creativo nel servire i compagni che non nel crearsi soluzioni in solitaria, dato che quasi sempre la scelta é la penetrazione al ferro.

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