Un play serbo, una guardia e un’ala piccola talentuose e atletiche e due lunghi capaci di aprire il campo con il tiro da fuori. Ecco 5 senior che tenteranno la strada della Nba, ma il cui futuro tra i pro è in bilico, mentre quello in Europa sarà probabilmente ricco di soddisfazioni.
Vasa Pusica PG (Northeastern Huskies)
Scuola Partizan Belgrado, Pusica è pronto per tornare in Europa, lasciata dopo essersi messo in mostra nell’Eurolega Junior 2013. La Serbia è la principale nazione europea dalla quale le high school e i college pescano talenti da sviluppare e Pusica è sicuramente il senior europeo migliore della classe.
Dopo le prime due stagioni spese a San Diego, si è trasferito a Northeastern nel 2017, dovendo saltare un anno, speso a lavorare sul suo gioco. La scorsa stagione è stata quella dell’esplosione definitiva, 17,9 punti di media, a fronte dei 4,6 e 8,3 dei primi due anni, con un offensive rating cresciuto a 114,6 dal 97,7 registrato nel 2016. Pusica ha trascinato gli Huskies fino alla finale del torneo CAA, venendo nominato MVP nei quarti e in semifinale (15p, 7r e 10a nel primo match, 20p, 6r e 3a nel secondo), prima di dover capitolare nei supplementari nonostante i suoi 30 punti, con 4 rimbalzi e 4 assist.
Il passaporto europeo faciliterà il suo ritorno nel Vecchio Continente, rendendolo appetibile per differenti squadre di Eurocup, con un possibile ruolo in una squadra di Eurolega di media-bassa classifica. Sicuramente la stagione appena iniziata sarà uno spartiacque decisivo, soprattutto nel caso Northeastern riuscisse a qualificarsi per il torneo Ncaa. Nel primo match stagionale, Pusica ha trascinato la sua squadra con 31 punti e 6 assist, ma non è riuscito a evitare la sconfitta.
Jalen Adams G (Connecticut Huskies)
Adams è una combo guard con ampie abilità di playmaking abbinate a quelle di scorer. Nella sua stagione da freshman, aveva esordito come SG titolare, mentre nelle due successive ha modificato il suo gioco, iniziando a controllare maggiormente i possessi e dettare i ritmi. I 18 punti di media messi a segno nella scorsa stagione dimostrano la sua importanza nella metà campo offensiva, zona nella quale quest’anno dovrà assumersi ancora più responsabilità vista la partenza di Terry Larrier, principale tiratore nella scorsa stagione.
Adams aveva deciso di passare professionista alla fine della scorsa stagione per via delle divergenze con coach Ollie. Il salto però è stato rimandato, dopo che UConn ha deciso di cambiare allenatore (a causa sia dei dissidi con diversi giocatori sia del recruiting scadente). Questa scelta gli permetterà di sviluppare e affinare le sue abilità e confermarsi come uno dei migliori giocatori della conference, visto che è tra i favoriti per vincere il premio di giocatore dell’anno.
Nella prossima stagione sarà quindi pronto per effettuare il salto in Europa, nel caso non riuscisse a trovare un contratto tra NBA e G-League. La stagione di Connecticut sarà uno spartiacque fondamentale e la partenza è stata delle migliori con due vittorie su due, in cui Adams ha messo a segno 16 (7/12) e 20 punti (7/10, con 4/6 da tre).
Quinndary Weatherspoon SG/SF (Mississippi State Bulldogs)
Weatherspoon è uno dei migliori tiratori del panorama Ncaa e non a caso è uno dei grandi favoriti per la vittoria del Jerry West Award, premio che verrà assegnato alla miglior SG e che lo vede presente nei venti finalisti. Ha chiuso le prime tre stagioni sempre oltre la doppia cifra di media (12, 16 e 14) tirando con il 36% da tre, produzione che punta a migliorare ancora per sfruttare questa ultima annata universitaria.
Oltre ad essere un ottimo tiratore, Weatherspoon ha dimostrato anche di poter difendere in maniera molto efficiente, spaziando dal ruolo di PG a quello di SF, cambiando su tutti gli esterni senza problemi. Le palle rubate sono un altro dei suoi marchi di fabbrica, oltre 1,5 di media nelle prime tre stagioni, mentre nei primi due match di quella appena iniziata ha già strappato 8 palloni (6 nell’ultimo match contro Hartford).
Per stile di gioco, gli scout lo paragonano a Buddy Hield, che a sua volta aveva finito il ciclo universitario a Oklahoma (vincendo tra l’altro il Jerry West Award nel 2016) prima di effettuare il grande salto e affermarsi come punto fermo dei Sacramento Kings. Quasi sicuramente avrà la sua opportunità per entrare in NBA ma, se non dovesse andare bene, sicuramente i club europei di maggior livello non se lo faranno scappare.
Luke Maye PF (North Carolina Tar Heels)
Nonostante sia il quarto anno di Luke Maye in Ncaa, la sua vera carriera da prospetto di primo livello parte solo sul finire della stagione da sophomore, in particolare nel match di Elite Eight giocato contro Kentucky, nel quale il fino ad allora sconosciuto Maye realizza il tiro della vittoria che porta North Carolina alla Final Four e al conseguente titolo. Quel tiro clutch ha cambiato la sua carriera, gli ha permesso di avere un ruolo importantissimo lo scorso anno (chiuso con 17+10 di media, dopo che aveva chiuso i primi due anni a 1,7+1,2 e 5,5+4), di scalare tutte le classifiche e collocarsi anche in alcuni mock per il prossimo draft.
Arrivato in squadra come walk on, la sua evoluzione è stata continua e pare che in estate abbia lavorato moltissimo sui tiri liberi, suo vero tallone d’Achille con uno scarso 62% nell’anno da junior. I risultati si sono visti nei primi due match della stagione, dove Maye ha messo a segno 10 degli 11 tentativi, chiudendo il primo match a 24+7 mentre il secondo a 8+10.
Le sue doti da combo-forward lo rendono interessantissimo per il gioco della Nba moderna e il 43% da tre della scorsa stagione, se confermato, aumenta le sue chance di chiamata dai piani alti. Una possibilità che nessuno avrebbe pronosticato prima di quel famoso tiro che gli ha permesso di iniziare la transizione da “average athlete” a “Nba prospect”. L’atletismo rimane però tra il sospetto e l’assente e quindi l’Europa lo aspetta a braccia aperte.
Mike Daum C (South Dakota State Jackrabbits)
The Dauminator è uno dei prospetti migliori della sua classe. Big man in grado di coprire il posto da PF e da C, è un giocatore votato all’attacco, che tira con ottime percentuali (42% da tre e 86% ai liberi nella scorsa stagione). Dopo aver cercato a maggio il salto in Nba (senza assumere un agente), ha preferito tornare al college per disputare il suo ultimo anno prima di provare a strappare una chiamata.
Nelle scorse tre stagioni ha chiuso con 15, 25 e 24 punti di media, numeri che testimoniamo quanto possa essere dominante e difficile da marcare dai lunghi avversari. Il suo ruolo da stretch big lo rende appetibile per la Nba, dove potrebbe avere minuti partendo dalla panchina, visto che le sue attuali lacune difensive non sembrano proiettarlo come titolare tra i pro.
L’obiettivo è naturalmente raggiungere il torneo Ncaa per potersi mettere in mostra durante la March Madness. La partenza di South Dakota State è stata ottima con tre vittorie in tre match, nei quali Daum ha dimostrato le sue doti (20+13, 23+13 e 26+11). Conquistando il titolo di conference, i Jackrabbits dovrebbero poter tornare al Torneo per cercare la prima vittoria. South Dakota St. ha infatti partecipato alla March Madness cinque volte negli ultimi sette anni, ma ha sempre perso al primo turno. Tre apparizioni e zero vittorie finora. Daum ha già battuto la maggior parte dei record dell’università, ma ora punta a lasciare i Jackrabbits con un risultato storico.