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Dalle botte di Kansas alla mazzata di Memphis

Kansas brawl Silvio De Sousa Star Wars
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 28 Gen, 2020

Il Big 12/SEC Challenge si è chiuso con un 5 pari. Kansas ha esorcizzato la brutta pagina offerta nella mega rissa con K-State battendo una buona Tennessee. LSU, che nel frattempo è 6-0 nella SEC, ha finalmente nel taschino una vittoria esterna di peso (69-67 con Texas, pur rischiando). Kentucky si è aggiudicata il match di cartello di questa edizione. Ci è voluto un OT per sfangarla in casa di Texas Tech ma, per larghi tratti della gara, i Wildcats hanno dato l’impressione di stare un gradino o due sopra gli avversari. Davide Moretti, intanto, ha di che mangiarsi le mani: si è dannato l’anima per cercare – e talvolta, trovare – occasioni contro una squadra che non gli ha concesso nulla, ma alla fine due episodi cruciali gli si sono ritorti contro (un libero sbagliato negli ultimi secondi dei regolamentari e un 1-vs-1 finito con una persa nel finale del supplementare).

Davide Moretti contro Ashton Hagans. È stato il sophomore di UK a strappargli via un pallone decisivo nel finale. (Photo by Texas Tech Athletics)

Nella Big Ten, qualità ed equilibrio continuano a regnare sovrane. Michigan State e Illinois guidano la classifica a braccetto (7-2), seguite da Maryland, Iowa e Rutgers (6-3). Queste ultime due si sono affrontate in settimana, coi primi che si sono imposti per 85-80 (e Fran McCaffery ringrazia ancora un super Luka Garza: 28 punti, 13 rimbalzi, 4 stoppate). Gli Scarlet Knights restano però in alto nella conference dopo una vittoria afferrata per i capelli contro Nebraska (merito di Geo Baker) ma anche grazie all’occasione mancata da Indiana (5-4) nel weekend, sconfitta di misura da Maryland (77-76) due giorni dopo il colpo messo a segno contro Michigan State.

 

Mentre a Ohio State (3-6) le cose continuano a girare male, a Michigan (2-6) si passa dalla padella alla brace. Le sconfitte consecutive ora sono quattro dopo un back-to-back casalingo non propriamente invidiabile con Penn State e Illinois. Isaiah Livers non ha fatto in tempo a ritornare in campo che già il suo infortunio è tornato a tormentarlo contro gli Illini. Come se non bastasse, la squadra affronterà la prossima partita (a Nebraska) senza Zavier Simpson, sospeso da Juwan Howard per il classico (e vago) violation of team rules.

Isaiah Livers si è nuovamente fatto male all’inguine. Ma forse avevate già intuito di quale infortunio si trattasse. (Photo by Marc-Grégor Campredon / MGoBlog)

 

Paradiso

Illinois – Due successi in trasferta per un test di maturità passato. La squadra di coach Brad Underwood, giovane ma già sufficientemente rodata, non manca di protagonisti a cui fare affidamento. Kofi “Armadio a Tre Ante” Cockburn ha sconquassato l’area di Purdue (22 punti, 15 rimbalzi, 3 stoppate), mentre con Michigan ci ha pensato Ayo Dosunmu a mettere le cose a posto: 27 punti (career-high) segnati con alta efficienza (11/18 dal campo, 3/3 ai liberi) e con tanto di game winner in faccia a Zavier Simpson.

 

Villanova – Gli unici a tenere il passo di Seton Hall nella Big East. Quelli visti contro Butler sono stati i Cats migliori della stagione: maturi, lucidi e non eccessivamente legati al tiro da tre (che comunque rimane un ingrediente base). Poi in casa di Providence l’hanno spuntata in un match brutto e sporco, come da tradizione. Tempo di mettere fieno in cascina perché, se si conta anche la sfida del Big 5 con Temple, da metà febbraio ci saranno cinque trasferte da affrontare nelle sette gare che precedono il torneo di conference.

Collin Gillespie contende un rimbalzo ad Alpha Diallo e Nate Watson. La sua leadership ha fatto la differenza nelle ultime due partite, specie in quella coi Friars: 18 punti, 8 rimbalzi, 5 assist. (Photo by AP Photo / Elise Amendola)

Purgatorio

NC State – Louisville, Florida State, Duke, Syracuse: in misura variabile, sono le certezze della ACC. Poi c’è un marasma di mediocrità dal quale nessuno riesce a districarsi. La squadra di Kevin Keatts non fa eccezione: aveva illuso qualcuno col colpo esterno con Virginia ma poi ha subito due sconfitte, con l’abbordabile Georgia Tech e la non più moribonda North Carolina. Occasioni mancate che possono pesare: su dieci gare di stagione regolare rimaste, sono solo quattro quelle in cui KenPom concede ai Wolfpack più del 50% di possibilità di vittoria.

Inferno

Liberty – Doveva stenderle tutte nella A-Sun e invece ora le tocca condividere la vetta della conference con North Florida e Stetson (5-2). Dopo aver perso in casa dei primi, i Flames sono usciti sconfitti anche dal parquet dei secondi (attuali #301 del ranking di KenPom) segnando la miseria di 43 punti. Se la sconfitta con LSU aveva fatto svanire i sogni di stagione perfetta, queste due mazzate sono il colpo di grazia a qualsiasi velleità di at-large bid.

Memphis – Sesto posto nella American con record 3-3 e un 2020 che finora ha visto solo due successi in sei partite. In settimana, è arrivato un umiliante 80-40 contro Tulsa cui poi è seguita una sconfitta casalinga con SMU: 74-70 dopo aver passato la gara in vantaggio fino a due minuti dalla fine. Se la difesa fa cilecca, questi Tigers hanno veramente poche speranze.

“These last two games have been the worst” ha detto Penny Hardaway, qui ritratto mentre pensa a James Wiseman (Photo by Joe Rondone / The Commercial Appeal)

 

Tre prestazioni individuali

La vittoria all’OT con Marquette è stato ossigeno puro per Butler e Kamar Baldwin è senza dubbio l’uomo da ringraziare. Il duello con Markus Howard è stato entusiasmante nel suo contrasto fra opposti – uno cecchino dalla distanza, l’altro implacabile in penetrazione e dalla media – ma infine stravinto dalla point guard dei Bulldogs (solo 8/27 dal campo per il senior dei Golden Eagles) grazie anche alla sua difesa.

Per Oregon, battere USC è stato fondamentale per riguadagnare la vetta della Pac-12 e Chris Duarte, in ombra nella due gare precedenti, stavolta non si è fatto pregare. La sua serata da record coi Trojans (primo in D-I dal ’99 a mettere in fila almeno un 30-11-8 in quelle voci statistiche) è stata di una cattiveria agonistica travolgente. Una settimana di grazia per l’ala dominicana, protagonista anche nel successo su UCLA, sempre con un tabellino bello gonfio: 24 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 6 recuperi, 2 stoppate.

Da ormai un mese Nick Richards fa parlare di sé sempre più spesso e le sue quotazioni Draft sembrano destinate a salire, visto anche che nella sua ultima uscita ha per la prima volta tradotto nella pratica ogni aspetto del suo considerevole potenziale. Il lungo di Kentucky è stato un rebus irrisolto in entrambe le metà campo per i malcapitati colleghi di Texas Tech e il suo mix di doti atletiche e taglia promette di fornire altri mal di pancia agli avversari da qui alla fine della stagione.

 

Benvenuti al Circo
*** Speciale Rissa ***

Cos’è successo alla fine della gara fra Kansas e Kansas State? Potremmo (ri)raccontarvelo noi, ma lui lo ha fatto probabilmente meglio di chiunque altro.

La scazzottata da un’altra angolatura che ci permette di apprezzare ancora il volo d’angelo di un coach di Kansas. Si tratta di Jeremy Case, si è rotto il braccio destro e dovrà portare una bella fasciatura per un mese.

Non male nemmeno il cheerleader che tiene a bada un poliziotto.

La mascotte di Kansas proprio non ce la faceva a guardare. Povera stella.

Tante foto e tante facce a dir poco espressive, sugli spalti e nella zuffa. Questa le batte tutte.

Il telecronista di ESPN e quei lapsus così strani

Poi se volete un ricordino del misfatto potete sempre appendere un poster in camera

 

Tre partite da non perdere

Mercoledì 29: West Virginia @ Texas Tech (ore 2:00, ESPN+)
Sabato 1: Michigan State @ Wisconsin (ore 19:00, FOX)
Domenica 2: Illinois @ Iowa (ore 19:00, FS1)

 

Cover Pic by Donald McArthur

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