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Big Ten – la riscossa di Michigan State

Autore: Manuel Follis
Data: 5 Nov, 2017

La conference

Dal 2011 al 2014 la Big Ten è stata LA conference del college basketball, ossia quella che esprimeva le squadre mediamente più forti e un livello di gioco qualitativamente superiore. Negli anni successivi invece il livello medio ha iniziato a scendere e anche l’anno scorso le squadre della conference non sono riuscite a brillare al Torneo con WisconsinPurdue e anche la sorpresa Michigan eliminate alle Sweet 16. Quest’anno le cose non dovrebbero cambiare troppo, a parte che è atteso un riscatto da Michigan State, una conferma di quanto fatto vedere di buono l’anno scorso da Northwestern e un passo avanti da Minnesota. Purdue, vincitrice della regular season l’anno scorso, potrebbe essere una sorpresa, mentre ci sarà grande attesa per la nuova Indiana allenata da coach Archie Miller (proveniente da Dayton) e per la nuova Illinois targata Brad Underwood (che dopo un solo anno ha lasciato Oklahoma State). Probabile invece un anno di transizione per Michigan e per Maryland , mentre è sempre in corso la ricostruzione di Ohio State dopo l’addio al programma di coach Thad Matta.

Archie Miller - coach di Indiana

Archie Miller – coach di Indiana

La favorita – Michigan State Spartans

Già il fatto che Miles Bridges sia tornato rinunciando alla Nba renderebbe gli Spartans i più accreditati per la vittoria di stagione regolare e torneo di Conference. Oltre a tutto questo Michigan State è allenata da uno dei coach più esperti del college basket come Tom Izzo, è reduce da una stagione al di sotto delle aspettative e quindi in cerca di riscatto, ma soprattutto non ha visto partire nessun giocatore importante e ripresenterà il quintetto base con l’aggiunta sotto canestro di un freshman dal grande potenziale come Jaren Jackson.

Le contender – Minnesota Golden Gophers e Northwestern Wildcats

Immaginare che quest’anno una squadra possa impensierire Michigan State è ardua. Chi comunque ha le potenzialità per farlo sono Minnesota e Northwestern, entrambe squadre che riproporranno 4/5 dei rispettivi quintetti della passata stagione e che hanno mostrato di poter essere avversari temibili, ed entrambe formazioni che hanno nella difesa il loro punto forte.

Prospetti

Non ci sono molti giocatori come ne potete trovare in altre conference. La prima scelta assoluta del draft Nba non proverrà da qui. Però ecco un elenco di giocatori che sicuramente meritano attenzione. Gli unici due sicuramente da primo giro (probabilmente entro le prime 10 chiamate) sono Miles Bridges (So) e Jaren Jackson  (Fr) di Michigan State. Il primo è un’ala piccola esplosiva e muscolare con istinti per il gioco di primo livello che già l’anno scorso sarebbe finito al primo giro del draft (gli manca uno zic di tiro per essere dominante). Jackson invece va valutato a livello Ncaa ma ha il potenziale (6-11 con muscoli) per essere un’ala grande coi baffi, anche se al momento preferisce la penetrazione al tiro. Fine dei prospetti Nba con una chiamata praticamente assicurata. Da qui in poi tutti i citati potrebbero scalare posizioni o sparire dai radar a seconda della stagione che faranno. Compagni di Bridges e Jackson sono la guardia Joshua Langford (So) e il centro Nick Ward (So), il primo discontinuo e il secondo solidissimo ma basico. Passando invece agli arci rivali degli Spartans, ovvero i Michigan Wolverines, l’unico in ottica pro è il lungo tedesco Moritz Wagner, eroe della parte finale della scorsa stagione e soprattutto della gara con cui è stata eliminata Louisville al Torneo Ncaa. Trasferendosi nell’Indiana, Purdue schiera Vince Edwards, che trovate altissimo in alcuni mock e ignorato in altri. Il motivo? Al college gioca sostanzialmente sempre da 4, ma è un 3 Nba fatto e finito che poi è la stessa cosa che si può dire di Justin Jackson di Maryland, altro messo nel mirino dagli scout Nba. Nostro pupillo e beniamino, un gigante in post basso, è il lungo Ethan Happ di Wisconsin che non troverete in nessun mock. Inspiegabilmente, aggiungiamo, visto che nessuno in tutta la Ncaa si muove bene come lui in post. Nel caso i professionisti lo ignorassero, l’Europa lo aspetta a braccia aperte.

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