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A-10, un italiano al Torneo

Autore: Manuel Follis
Data: 13 Mar, 2017

Tra le power conference la A-10 è quella che gode di meno appeal e di meno credito anche se forse ha messo in mostra uno dei tornei più divertenti, per tre motivi: la finale è stata una bella partita, il torneo ha avuto il suo grande upset (l’eliminazione della testa di serie n. 1 Dayton al primo turno), e un grande protagonista in EC Matthews. Vediamo però di riassumere per punti cosa ha detto il torneo.

  • Rhode Island ha vinto meritatamente in finale contro VCU 70-63, giocando un basket semplice e concreto, ma anche insolitamente dipendente dal tiro da 3 (che nel corso della stagione non è stata la principale arma tattica della squadra). Nelle tre gare disputate contro St. Bonaventure, Davidson e VCU, i Rams hanno tirato in media con il 45% dall’arco.
  • EC Matthews è tornato, o come ha commentato qualche maligno è finalmente sceso in campo. Di fatto URI ha finalmente potuto contare sulla sua prima punta, che è cresciuto nel corso del torneo: 19 nelle prime due gare e 20 punti in finale, con 4/5 dall’arco, 9 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata e 1 recuperata. Suo anche il canestro acrobatico che ha di fatto chiuso la partita con VCU. Votato alla fine mvp, come logico.
  • Le giocate più spettacolari sono però state messe a segno da Hassan Martin, l’altro punto di forza della squadra. Un muscoloso giocatore eclettico di 203 centimetri che è stato spesso l’arma in più di URI.

 

  • La presenza in campo dell’italiano Nicola Akele è stata bizzarra: 5 minuti contro St. Bonaventure, 21 contro Davidson, partita nella quale ha segnato 5 punti con il miglior offense rating dei Rams, per tornare a 9 minuti in finale contro VCU, gara nella quale nel poco tempo in campo ha comunque giocato discretamente. Con Akele l’Italia avrà almeno un rappresentante al Torneo, che tornerà in campo venerdì 17 in un match ostico contro Creighton.
  • VCU ha perso e ha mostrato al solito i suoi limiti e i suoi punti di forza. La squadra resta più di quantità che di qualità. I Rams (eh sì, si chiamano anche loro “Rams”, è stata una finale tra Rams) hanno distrutto a rimbalzo Rhode Island (47-36) e sono riusciti con difesa ed energia a recuperare lo svantaggio iniziale e a tornare in partita. Poi è finita la benzina.
  • In ogni caso, se vi piacciono i rimbalzisti, al Torneo gustatevi Justin Tillman, che contro URI ha perso 17 rimbalzi per VCU. La prossima gara del capellone sarà giovedì 16 contro Saint Mary’s.
  • Chiudiamo con la difesa, che resta il marchio di fabbrica di VCU, e che di sicuro non è più quella di un tempo (la famosa Havoc di coach Shaka Smart) ma resta comunque rognosa da affrontare.

 

  • Per la serie “la stat line che vorrei”, al primo turno contro Fordham, il tuttofare di George Mason, Marquise Moore (che non arriva al metro e 90) ha chiuso la gara con 25 punti, 7/12 da 2pt, 1/2 da 3, 19 rimbalzi, 5 assist  e 2 stoppate.
  • Il futuro della conference sarà probabilmente proprio di George Mason e di St. Bonaventure, le uniche due squadre ad avere a roster pochi senior e a poter contare su un nucleo già rodato per la prossima stagione.

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