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Verso il draft, la carica dei 200

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 23 Apr, 2018

Sono oltre 200 i giocatori che si sono resi eleggibili per il draft al termine della scadenza del 22 aprile per mandare la propria richiesta agli uffici dell’Nba. Per la precisione, sono 236, un nuovo record, di cui 181 dai college e 55 internationals. Dal 2016 sono cambiate le regole fissate dall’Ncaa e il ponte che collega college e professionisti non è più a senso unico, dato che i giocatori che hanno deciso di dichiararsi per le scelte del 21 giugno hanno tempo fino al 30 maggio per ritirarsi e tornare a giocare nelle loro università. A meno che non abbiano assunto un agente, cosa che ha fatto circa un giocatore su tre, il che provoca automaticamente la perdita dello status di dilettanti e quindi di atleti/studenti e quindi le porte del college basketball si chiudono per sempre. Esiste poi il termine dell’11 giugno fissato dall’Nba per ritirarsi dal draft che riguarda principalmente i giocatori internazionali, non provenienti da università americane.

Tutti coloro che si sono dichiarati potranno essere invitati a un workout, e non più di uno, con ogni franchigia Nba. Inoltre, dal 16 al 20 maggio si terrà a Chicago la Combine, un raduno di 5 giorni con oltre 60 ragazzi invitati direttamente dall’Nba per una serie di allenamenti, visite mediche e colloqui con scout, manager e coach pro.

Vediamo cosa è successo alla chiusura della early entry list per il draft.

Le ultime decisioni

Tra i migliori giocatori che hanno fatto sapere per ultimi le proprie scelte troviamo Wendell Carter. Il centro di Duke ha scelto di andare pro assumendo un agente, nonostante le pressioni della madre che avrebbe preferito rivederlo a scuola. La stessa decisione l’ha presa Hamidou Diallo: dopo un buon anno da freshman a Kentucky, il talento ancora un po’ grezzo di John Calipari ha deciso di giocarsi le proprie opportunità al draft.

Sono tanti invece i giocatori che andranno a ‘testare le acque’, senza però assumere un agente. Tra questi ci sono Jarred Vanderbilt e Wenyen Gabriel da Kentucky, Udoka Azubuike da Kansas e Tyus Battle da Syracuse. Gabriel sembra pronto a provarci, dopo un discreto anno da sophomore, mentre Vanderbilt ha giocato poche partite in questa stagione, facendo vedere più potenziale fisico che altro. Azubuike potrebbe rovinare i piani di Bill Self per la prossima stagione dato che Kansas, dopo aver perso Malik Newman, rischia di ritrovarsi anche senza il centro titolare.

C’è anche chi ha fatto una scelta diversa, contraria a quella che è ormai la tendenza di dichiararsi senza pensarci su troppo, visto che in fondo non c’è nulla da perdere a farsi un mese di work out per poi eventualmente tornare al college: non si muoverà da Virginia De’Andre Hunter che giocherà con i Cavaliers la stagione da sophomore dopo aver perso l’ultimo torneo per infortunio. Sarà da tenere d’occhio Gonzaga perchè, dopo Rui Hachimura, anche Killian Tillie ha scelto di rimanere con Mark Few e i Bulldogs.

Villanova e Michigan

Jay Wright potrà contare sicuramente anche l’anno prossimo su Phil Booth ed Eric Paschall ma dovrà aspettare la fine di maggio per capire davvero che squadra avrà: dopo la grande finale, Donte DiVincenzo testerà il draft, senza però assumere un agente, così come Omari Spellman anche se le chances che entrambi tornino a Villanova sono piuttosto alte. Se ne andranno da Philadelphia come previsto sia Jalen Brunson (fresco di Wooden Award) che Mikal Bridges, pronto ad entrare in NBA come uno dei giocatori più versatili di questo draft. Entrambi si sono dichiarati assumendo un agente e quindi la loro scelta è definitiva.

Donte DiVincenzo - Villanova

Donte DiVincenzo – Villanova

Per quanto riguarda i giocatori di Michigan invece, Mo Wagner e Charles Matthews sono i due atleti sui quali si era creata più attesa. Il lungo tedesco sfrutterà il torneo giocato con i Wolverines e prenderà la via dell’Nba, assumendo un agente in tempo per il draft. Su Charles Matthews ci sono più dubbi che sia NBA Ready ma il ragazzo ha fatto sapere che si dichiarerà, tenendo però aperta la possibilità di tornare al college per la prossima stagione.

Big e non solo

Per alcuni giocatori è chiaro fin dal loro ingresso al college che staranno un anno, massimo due, prima della carta NBA. Nessuna sorpresa per la riforndazione che attende Duke che perderà tutto il suo quintetto. Oltre a Carter e a Grayson Allen, Marvin Bagley III, Gary Trent Jr. e Trevon Duval sono già pronti per il draft con un agente. Sicuramente i Blue Devils hanno una delle recruiting class migliori per il prossimo anno (Reddish, Williamson, Jones e Barrett), ma optando per one-and-done ogni anno coach K affronta esodi di massa.

Marvin Bagley (Duke)

Marvin Bagley (Duke)

Per molti top player la scelta è arrivata subito dopo la fine del Torneo Ncaa e non ha sorpreso nessuno l’annuncio dei vari DeAndre Ayton (Arizona), Mohamed Bamba (Texas), Kevin Knox (Kentucky), Collin Sexton (Alabama) e Trae Young, di andare al draft con un agente. Inevitabile che anche Michael Porter Jr abbia deciso di sfruttare l’hype che c’è ancora su di lui, nonostante la sua stagione fatta di 53 minuti in campo, e ci proverà anche suo fratello minore Jontay ma senza assumere un agente. Tra gli altri meno attesi, andrà deciso al draft il miglior stoppatore dell’Ncaa, cioè il bosniaco Ajdin Penava, che proverà a sfruttare l’ottimo torneo disputato con Marshall, e lo stesso farà Zhaire Smith, che lascerà Texas Tech definitivamente dopo una sola stagione in cui ha fatto numeri come questo.

Testing the waters

Vi abbiamo raccontato qui le scelte di giocatori che annuseranno l’aria del draft anche se di sicuro restare al college non gli farebbe per niente male e di altri che invece resteranno sicuri. Tra gli ultimi a decidere Esa Ahmad e Sagaba Konate si sono resi eleggibili ma Bob Huggins ha buone speranze che tornino entrambi a West Virginia.

Sagaba Konate – West Virginia

Tra i circa 200 che si sono dichiarati c’è ovviamente un po’ di tutto, da carneadi come Jordan Braingers di South Plains e Christian Kelling di Charleston Southern a ottimi giocatori come Mike Daum, che facilmente tornerà al college ma se ne andrà da South Dakota State, visto che può essere un graduate transfer. C’è chi come Fletcher Magee di Wofford o Shamorie Ponds di St John’s proveranno a sfruttare la loro ottima annata individuale, e chi come Jared Harper o Bryce Brown proverà a sfruttare la grande annata della loro squadra, in questo caso Auburn.

Per tutti il termine ultimo per uscire dal draft è il 30 maggio, cioè 10 giorni dopo la fine della Combine. Solo quel giorno i coach potranno davvero sapere che tipo di squadra avranno per l’anno prossimo.

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