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TyTy Washington, lo scorer coi fiocchi di Kentucky

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 27 Gen, 2022

Da TyTy Washington passano la maggior parte delle ambizioni di Kentucky. Guardia realizzatrice di 191 cm, potenziale difensore di livello grazie ai 206 cm di wingspan, cecchino fantasioso e dominante dal mid-range capace di mettere sotto pressione le difese avversarie in ogni situazioni di gioco. I suoi 13.6 punti di media non spiegano abbastanza quanto sia importante per l’attacco dei Wildcats: non esistono ambizioni di Final Four senza TyTy in campo.

L’assassino silenzioso di Kentucky

Doveva andare a Creighton, ma poi è arrivata Kentucky. Nella nostra presentazione dei freshmen credevamo fosse una di quelle point guard radicali, o la va o la spacca, invece si è scoperto scorer raffinato e giocatore paziente. TyTy Washington è nato per sorprendere. Non a caso, durante il periodo di recruiting, dovette fare uno screenshot del proprio telefono per dimostrare agli amici sorpresi che era proprio coach Calipari a chiamarlo mentre uscivano insieme. Suo padre, prima di capodanno, aveva promesso che il TyTy migliore doveva ancora venire fuori. Detto, fatto: in rapida sequenza, nel 2022 Washington ha prima eguagliato il record di assist della storia di Kentucky, poi ha messo 28 punti in faccia ad una delle migliori difese della D1 come Tennessee e per poco non batteva l’attuale numero 1, Auburn. Ad inizio stagione, coach Calipari lo aveva definito “assassino silenzioso” per la sua capacità d’incidere senza essere vistoso. Queste prestazioni di silenzioso hanno poco e nulla e la sua assenza contro Auburn ha fatto parecchio rumore.

La statistica più impressionante è la quantità e la qualità dei suoi tiri dal mid range: la metà dei suoi 11.1 tiri a partita vengono da lì e li converte con il 52.4%. Numeri impressionanti e impareggiabili per l’intera nazione (solo DJ Burns di Winthrop segna meglio da lì). Secondo ShotQuality, però, prende ancora più “brutti” tiri (il 28%) che “buoni” tiri (24%). Il motivo è semplice: Washington non è un giocatore dalla velocità strabiliante capace di battere da solo l’uomo o di creare separazione grazie ad un ball handling di altissimo livello. Infatti Calipari lo aiuta, facendolo attaccare dopo un passaggio consegnato, regalandogli lo spazio per prendere velocità e arrestarsi all’improvviso, sbilanciare l’avversario e tirare con una fluidità pazzesca.

 

Nessuna giocata di Washington è forzata. La caratteristica che colpisce di più la pazienza con cui gioca. Il suo compagno di squadra Kellan Grady, dopo il match contro Auburn, ha dichiarato: “È ovvio che ci avrebbe aiutato. TyTy è paziente, ha la capacità di fare la giocata giusta nel momento giusto”. Non è un passatore illuminante che crea e trova traccianti inimmaginabili, ma ha un timing eccellente e i suoi passaggi risultano sempre semplici ma efficaci nel mettere in moto il roll di Oscar Tshiebwe a canestro o il tiro di Kellan Grady dalla distanza.

Un nome da NBA

Il vero nome di Washington in realtà è Tyrone e, come molti ragazzi americani, ha la sfortuna di avere un padre privo di fantasia con lo stesso nome. Per differenziarsi, quindi, Washington ha preso la prima sillaba del suo nome e l’ha raddoppiata trovando un nome già di culto su cui poter costruirsi un’immagine in ottica Nba. La revenge season di Calipari sta concedendo avendo poco spazio ai freshmen, ma Kentucky non sarebbe Kentucky senza almeno un one-and-done: per il Draft 2022, Washington è in odore di scelta alta in zona Top 10.

Motivo principale: il suo gioco non si limita al dominio dal mid-range. É un attaccante completo che ha nel suo arsenale un floater precisissimo in grado di battere anche un lungo come Walker Kessler, delle mani morbide con cui segnare anche fuori equilibrio, uno step back mortifero dalla linea dei tre punti (39.4%). Sta imparando a condividere l’attacco anche con un playmaker come Sahvir Wheeler che spesso lo innesca in situazioni di catch and shoot. Difensivamente c’è tutto il potenziale per essere élite anche lì: alle braccia lunghe capaci di arrivare dovunque deve ancora associare una rapidità di piedi ancora non sempre brillante che lo porta spesso a schiantarsi sui blocchi.

 

Kentucky al completo ha dimostrato di essere una seria contender per la SEC e anche in ottica March Madness. In una stagione piena di squadre fortissime che però non riescono ad essere dominanti, mai sottovalutare una formazione allenata da Calipari, che è solita raggiungere il pieno potenziale intorno a febbraio. Il calendario della SEC non offre nella stagione regolare una rivincita a Kentucky contro Auburn, ma nell’ambiente Wildcats sono convinti di poterli battere se la prossima ci sarà TyTy Washington con loro. Noi non aspettiamo altro e già ci sfreghiamo le mani.

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