“I want to be known as one of the greatest to ever come through the program that I’m loyal to”, aveva scritto Tolu Smith sui suoi social lo scorso aprile. “I’m a Bulldog for life”. Un bel regalo per coach Chris Jans, al suo primo anno sulla panchina di Mississippi State dopo cinque anni a New Mexico State. Un bel regalo perché, anche grazie al lungo tornato per il suo anno da senior, la squadra al momento è la decima difesa del college basket per KenPom e soprattutto è ancora imbattuta dopo 8 partite.
Chiariamo, Mississippi State non ha affrontato ancora nessuna corazzata, al massimo due discrete high-major come Marquette e Utah, e la prima grande sfida dell’annata sarà quella in casa contro Alabama il prossimo 28 dicembre. Ma sta di fatto che la stagione della squadra e soprattutto quella di Tolu Smith – che addirittura fa capolino fra i 10 di KenPom per il Player of the Year – al momento sono da incorniciare. I Bulldogs sono primi in tutta la nazione per percentuale di rimbalzi offensivi (41.0%) e indovinate un po’ chi è il miglior rimbalzista della squadra? Esatto, il nostro Smith che viaggia in doppia cifra di media con 10 a partita.
Il ragazzo originario di Bay Saint Louis nel Mississippi aveva iniziato la carriera a Western Kentucky, ma dopo due anni ha deciso di avvicinarsi a casa e l’aria del Mississippi deve avergli fatto bene, perché nelle ultime due stagioni ha cambiato modo di giocare. Smith è alto 210 cm, pesa 111 kg e di anno in anno ha migliorato la sua efficienza sotto canestro finendo per diventare il miglior marcatore della squadra con 16.3 punti a partita.
No, non è un unicorno, non ci si avvicina nemmeno. In tutta la sua carriera al college ha tentato zero triple. In compenso i suoi canestri dal campo a partita sono passati da 8.4 nel 2020 a 9.1 nel 2021 agli attuali 10.4 e, nonostante il volume si sia alzato, si sono alzate anche le percentuali realizzative, passate dal 56.9% al 61.4%, quinto per eFG% in tutta la SEC. Forse non a caso era stato selezionato in preseason nel primo quintetto della conference.
In generale, se c’è una ragione per cui i Bulldogs sono quinti nel Net Rating della Ncaa è la difesa e basta seguire un allenamento della squadra per capire che Smith è uno dei leader del roster. Di sicuro è uno di quelli che fa sentire la sua voce, per incitare o spronare i compagni.
Prospettive NBA? Stando agli scout solo col binocolo. Intanto è nato nel luglio del 2000, quindi l’anno prossimo avrà 22 anni. E poi il suo gioco in ottica pro è un po’ monodimensionale. Il fisico però c’è e non sarebbe la prima volta che un giocatore non considerato al Draft poi trova qualche minuto tra un rimbalzo e un aiuto. Più facile però considerarlo un ottimo prospetto in ottica europea.