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Tolu Smith, il lungo che fa grande Mississippi State

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 8 Dic, 2022

“I want to be known as one of the greatest to ever come through the program that I’m loyal to”, aveva scritto Tolu Smith sui suoi social lo scorso aprile. “I’m a Bulldog for life”. Un bel regalo per coach Chris Jans, al suo primo anno sulla panchina di Mississippi State dopo cinque anni a New Mexico State. Un bel regalo perché, anche grazie al lungo tornato per il suo anno da senior, la squadra al momento è la decima difesa del college basket per KenPom e soprattutto è ancora imbattuta dopo 8 partite.

Chiariamo, Mississippi State non ha affrontato ancora nessuna corazzata, al massimo due discrete high-major come Marquette e Utah, e la prima grande sfida dell’annata sarà quella in casa contro Alabama il prossimo 28 dicembre. Ma sta di fatto che la stagione della squadra e soprattutto quella di Tolu Smith – che addirittura fa capolino fra i 10 di KenPom per il Player of the Year – al momento sono da incorniciare. I Bulldogs sono primi in tutta la nazione per percentuale di rimbalzi offensivi (41.0%) e indovinate un po’ chi è il miglior rimbalzista della squadra? Esatto, il nostro Smith che viaggia in doppia cifra di media con 10 a partita.

Il ragazzo originario di Bay Saint Louis nel Mississippi aveva iniziato la carriera a Western Kentucky, ma dopo due anni ha deciso di avvicinarsi a casa e l’aria del Mississippi deve avergli fatto bene, perché nelle ultime due stagioni ha cambiato modo di giocare. Smith è alto 210 cm, pesa 111 kg e di anno in anno ha migliorato la sua efficienza sotto canestro finendo per diventare il miglior marcatore della squadra con 16.3 punti a partita.

 

No, non è un unicorno, non ci si avvicina nemmeno. In tutta la sua carriera al college ha tentato zero triple. In compenso i suoi canestri dal campo a partita sono passati da 8.4 nel 2020 a 9.1 nel 2021 agli attuali 10.4 e, nonostante il volume si sia alzato, si sono alzate anche le percentuali realizzative, passate dal 56.9% al 61.4%, quinto per eFG% in tutta la SEC. Forse non a caso era stato selezionato in preseason nel primo quintetto della conference.

In generale, se c’è una ragione per cui i Bulldogs sono quinti nel Net Rating della Ncaa è la difesa e basta seguire un allenamento della squadra per capire che Smith è uno dei leader del roster. Di sicuro è uno di quelli che fa sentire la sua voce, per incitare o spronare i compagni.

Prospettive NBA? Stando agli scout solo col binocolo. Intanto è nato nel luglio del 2000, quindi l’anno prossimo avrà 22 anni. E poi il suo gioco in ottica pro è un po’ monodimensionale. Il fisico però c’è e non sarebbe la prima volta che un giocatore non considerato al Draft poi trova qualche minuto tra un rimbalzo e un aiuto. Più facile però considerarlo un ottimo prospetto in ottica europea.

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