Il ranking Ncaa di basketballncaa.com. Ecco la classifica
La squadra
La scorsa stagione è stata a due facce per TCU: sorprendente e devastante in attacco nelle prime 16 partite, spenta e moscia nelle ultime 17 quando è mancato l’infortunato Jaylen Fisher. Le ambizioni di Jamie Dixon si baseranno proprio sulle condizioni di Fisher, che a inizio settembre ha subìto un intervento al ginocchio destro. Se il playmaker tornerà in condizione e a essere quella calamita che apre spazi per i vari Kouat Noi e Desmond Bane, la stagione degli Horned Frogs decollerà. In caso contrario, l’attacco perderebbe di efficacia e versatilità nelle soluzioni. Proprio per sopperire a questa evenienza, Dixon ha pensato di assumere una delle menti offensive più brillanti del panorama Ncaa, Scott Cross, coach di Texas Arlington per 12 stagioni.
Giocatore chiave
Come detto, Fisher è il fulcro delle ambizioni di TCU. Impietoso il bilancio dello scorso anno: 12-4 con lui, 9-8 senza. Se dovesse tornare al meglio, la sua capacità di creare dal palleggio, unita alle sue lettura per servire i compagni, potrebbero rendere amara la vita delle difese della Big 12. Senza di lui, e con le contemporanee partenze di Kenrich Williams (playmaker ombra) e Vladimir Broadziansky (l’uomo che segnava con più facilità), l’attacco potrebbe arenarsi.
I prospetti
Noi e Bane, chiamati a fare passi in avanti quest’anno, potrebbero far gola alla Nba. Le due ali di TCU sono ben strutturate dal punto di vista fisico (longilineo il primo, ben piazzato il secondo), che possono giocare indistintamente da 3 o da 4. Entrambi potenziali 3&D, Noi ha dalla sua l’altezza e degli istinti da passatore più intriganti, mentre Bane brilla come scorer dal palleggio.
Pronostico
Boom or bust: nella Big 12, TCU parte leggermente dietro alle due Kansas e servirebbe un mezzo miracolo per vincere la conference. Per il torneo, invece, si passa da un brutto upset contro la Cinderella di turno a un potenziale viaggio nella seconda settimana. Elite Eight al massimo.