Diversi intrecci interessanti e partite di cartello hanno scandito la settimana dell’Atlantic Coast Conference, che alla fine è stata ancora una volta la conference più interessante. Si è accesa la lotta per le posizioni medio-alte della classifica, mentre il primo posto è sempre più una questione per poche.
Duke conquista la vetta
Duke (9-1 record in ACC; 21-2 in generale) si è aggiudicata big match e primato con la vittoria sul campo di Virginia (8-2; 20-2). A quanto pare coach Tony Bennett non è riuscito a trovare nessun antidoto contro la kryptonite Blue Devils, unici a batterli due volte in stagione. Per la verità, i ragazzi di Coach K hanno tirato in maniera stratosferica dall’arco guidati da RJ Barrett con 26 punti e 6/10 da 3.
Duke esce certamente ancora più forte da questa settimana, anche perché Cam Reddish è diventato davvero il terzo violino della squadra risultando top-scorer contro Boston College (24 punti) e segnandone 17 con 5/8 da 3 contro i Cavaliers. E se i Blue Devils hanno il duo offensivo più pericoloso del college basketball con RJ Barrett e Zion Williamson che segnano 44.9 punti di media, con Reddish “hot”, si salvi davvero chi può.
Per UNC sono sette di fila
Lo scorso anno North Carolina (9-1; 19-4) perse in casa sia con NC State (5-6; 17-7) che con Miami. In questi sette giorni sono invece arrivate due vittorie (sette consecutive) contro le stesse rivali. Nel derby si è preso la scena Luke Maye, autore del season-high da 31 punti con 12 rimbalzi. Contro i Wolfpack ha realizzato il terzo dei suoi quattro trentelli in carriera, diventando il primo Tar Heels di sempre a raggiungere un tale traguardo. Insomma sappiamo chi è la sua vittima preferita.
Contro Miami (2-9; 10-13) la partita è invece stata più difficile del previsto, e si è risolta solo all’overtime. Agli Hurricanes non è bastato un Chris Lykes da 27 punti per fare l’impresa. Per UNC decisivo il season-high da 33 punti di Coby White, mentre Nassir Little in entrambe le gare è stato partecipe e propositivo. La partita contro Virginia dirà se sono i Tar Heels i veri contender di Duke.
Doppio stop per VT, in crescita FSU
Settimana non semplice per Virginia Tech (7-4; 18-5). Gli Hookies hanno prima interrotto la striscia di 12 vittorie consecutive in casa contro Louisville, e poi sono usciti sconfitti sul parquet di Clemson (5-5; 15-8) che ha battuto per la prima volta in stagione una squadra del ranking. A parziale discolpa dei ragazzi di coach Buzz Williams, bisogna segnalare l’infortunio al piede di Justin Robinson che ha dato forfait in entrambi i match.
Se Louisville (8-3; 17-7) è riuscita a superare VT (la batte regolarmente dal 1991), gran parte del merito va attribuito a Ryan McMahon. Già giustiziere di Michigan State, la guardia ha fatto registrare un’altra prova incredibile al tiro, segnando 12 punti (4 triple) in 83 secondi. Fulmineo e preciso, ha permesso ai Cardinals di piazzare il break decisivo.
Louisville ha poi perso contro una rinvigorita Florida State (6-4; 18-5). I Seminoles hanno prima battuto a domicilio Syracuse (8-3; 17-7), annientata con il punteggio di 38-18 in area, e poi hanno superato i Cardinals ai supplementari. Ventello in entrambe le partite per Terance Mann, ma ancora una volta grande protagonista è Mfiondu Kabengele, arrivato a sedici partite stagionali in doppia cifra uscendo dalla panchina. Se volete un sesto uomo di lusso, non cercatelo troppo lontano da lui.