Home 9 Focus 9 Preseason Top 25, Parte 1 – dalla #21 alla #25

Preseason Top 25, Parte 1 – dalla #21 alla #25

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 28 Giu, 2022

Col Draft 2022 alle spalle e i roster della formazioni di Division I in gran parte completati, è tempo di mettere un po’ d’ordine e iniziare a stilare la nostra Preseason Top 25. Partiamo dal basso con le prime cinque formazioni del ranking.

 

21. Alabama

Squadra sulle montagne russe come nessun’altra nell’annata passata, Bama ha parecchie partenze pesanti da scontare oltre al punto interrogativo legato alle condizioni di Jahvon Quinerly (pare destinato a saltare almeno la prima metà di stagione), ma ha anche un coach, Nate Oats, in grado di raddrizzare la rotta verso i livelli visti nel 2020-21 e una manciata di volti nuovi molto intriganti, con ben tre Top 50 in arrivo – Jaden Bradley, Rylan Griffen e Brandon Miller – e due ottimi transfer dal mondo mid-major, Mark Sears da Ohio a fare da vice-Quinerly e Dominick Welch da St. Bonaventure, per non parlare di Nimari Burnett, ex 5-star che ha tutto da dimostrare.

 

22. Oregon

Crollati a metà febbraio e quindi rimasti indietro nella corsa a un posto al Torneo Ncaa, i Ducks sono reduci da una delle peggiori stagioni in dodici anni di gestione Dana Altman, ma il coach in questione è famoso per non steccare mai due volte di fila. La composizione dello starting five, per valori sulla carta, sembra assecondare tale tendenza: l’esperto Will Richardson a guidare il reparto guardie, Quincy Guerrier e N’Faly Dante nel reparto lunghi sono solidi punti dai quali ripartire e che saranno affiancati da due esterni già dimostratisi produttivi a livello high-major, i transfer Jermaine Couisnard (South Carolina) e Keeshawn Barthelemy (Colorado). Occhio anche al lungo Kel’el Ware, Top 10 della classe 2022 che potrebbe benissimo ritagliarsi un ruolo da titolare.

 

23. Texas Tech

L’istinto porterebbe ai scommettere contro una squadra che ripropone un solo starter e che ha una rotazione tutta di riscrivere, ma è meglio non farlo se in panchina c’è una vecchia volpe come Mark Adams. Kevin Obanor e Fardaws Aimaq formano un frontcourt duo made-in-mid-major alquanto intrigante e alle loro spalle c’è un Daniel Batcho che, benché non scaldi troppo i cuori dei giornalisti, potrebbe benissimo avere il suo breakout year. Il transfer De’Vion Harmon e il giovane Elijah Fisher sono i nomi di punta del reparto guardie, ma occhio anche alla probabile voglia di rivalsa dell’ex Longhorn Jaylon Tyson. Non sarà da titolo nella Big 12, ma darà ancora parecchio fastidio a tutte le concorrenti.

 

24. Illinois

A Champaign si preme il tasto reset. Non ci saranno più il dominante Kofi Cockburn, i solidi Trent Frazier e Jacob Grandison, o quella croce e delizia che va sotto il nome di Andre Curbelo. Coach Brad Underwood però forse non dovrà aspettare troppo per conseguire risultati importanti. Il suo roster sarà tutto da amalgamare, ma i pezzi di pregio non mancano: gli arrivi dal portal di Terrence Shannon (Texas Tech) e Matthew Mayer (Baylor) garantiscono tanto talento ed esperienza forgiata nelle battaglie di marca Big 12 da affiancare a due confermati che sembrano pronti ad esplodere, ossia RJ Melendez e Coleman Hawkins. Infine c’è una classe di matricole da non sottovalutare, a partire dal 5-star Skyy Clark in cabina di regia a dettare i ritmi d’una squadra votata a correre. Può bastare per competere in una Big Ten dai valori sulla carta incerti.

 

25. Michigan

Coach Juwan Howard è reduce dalla sua prima annata storta (comunque culminata in uno scatto d’orgoglio che ha spinto i suoi fino alle Sweet 16) ma non sembra destinato a ripetere gli stessi errori, perlomeno sul piano della costruzione del roster. Si riparte da un pezzo ultrapregiato come Hunter Dickinson e due arrivi dal portal funzionali (Jaelin Llewellyn da Princeton e Joey Baker da Duke) che avranno il compito di guidare una truppa per la gran parte composta da freshmen e sophomore dalla quale può spuntare fuori qualche piacevole sorpresa: potrebbe essere per esempio il figlio del coach, l’ala Jett Howard, oppure il colpaccio dell’ultimo momento Youssef Khayat, stella libanese in arrivo da Limoges.

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