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Nico Mannion, la stagione partita per partita

Nico Mannion
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 28 Ott, 2019

In una stagione ricca d’interesse per gli italiani del college basketballNico Mannion è l’azzurro che ha davvero gli occhi di tutti puntati addosso, scout NBA in primis.

Se non volete perdervi nulla della sua stagione con Arizona, fareste bene a tenere questo link nei preferiti. Si tratta infatti di una pagina che aggiorniamo regolarmente coi video di tutte le sue partite. Una sorta di diario di bordo della sua avventura NCAA.

 

5/3 – vs Washington State

23 PTS (8/20 FG, 3/4 FT), 2 REB, 7 AST, 1 STL in 33 MIN

 

29/2 – at UCLA

19 PTS (6/13 FG, 5/5 FT), 2 REB, 6 AST, 2 STL in 37 MIN

 

27/2 – at USC

11 PTS (3/14 FG, 4/5 FT), 2 REB, 2 AST in 37 MIN

 

 

22/2 – vs Oregon

13 PTS (5/10 FG, 1/3 FT), 4 REB, 8 AST, 1 STL in 38 MIN

 

20/2 – vs Oregon State

16 PTS (5/13 FG, 4/6 FT), 4 REB, 6 AST in 34 MIN

Successo nettissimo per Arizona (89-63) che vendica così il -17 dell’andata. Discreta partita di Nico Mannion che torna a esprimersi su livelli migliori rispetto alle uscite immediatamente precedenti, pur continuando a non brillare troppo per efficienza dal campo. “I think the main thing for me was just sticking with my process, getting up my extra shots, doing my extra work. I kinda felt my process would win out over a shooting slump as you guys say. Just taking the right shots, being confident in myself, I know my guys are confident in me, and that’s all that really matters”.

 

16/2 – at Stanford

7 PTS (2/10 FG, 3/3 FT), 1 REB, 2 AST, 2 STL in 27 MIN

I Wildcats la sfangano per 69-60 nonostante un Mannion estremamente opaco in attacco e di nuovo a secco di triple.

 

14/2 – at Cal

10 PTS (3/9 FG, 4/4 FT), 1 REB, 5 AST, 2 STL in 33 MIN

Successo di Arizona per 68-52 con un Nico Mannion impreciso dalla distanza (0/3 da tre) ma che ha buoni spunti quando punta il ferro.

 

9/2 – vs UCLA

5 PTS (2/14 FG), 2 REB, 0 AST, 1 STL in 34 MIN

Senza dubbio la peggior partita di Mannion in maglia Arizona: segna il primo tiro (da 3) della partita, poi un lay up a metà del primo tempo e poi prende una serie impressionante di ferri fino alla sirena finale, senza neanche un assist. E di fronte aveva un freshman di 1.80 cm come Tyger Campbell che doveva dominare. Arizona segna solo 52 punti e perde in casa contro un’avversaria in teoria ben più debole, anche per colpa di attacchi come questo.

7/2 – vs USC

20 PTS (3/10 FG, 12/18 FT), 3 REB, 7 AST, 1 STL in 35 MIN

Partita strana quella di Arizona e di Mannion, con i Wildcats che vanno avanti di 20 nel secondo tempo e sembrano in totale controllo per poi farsi recuperare e arrivare a un solo possesso di distanza nell’ultimo minuto. Brutta serata al tiro per Nico che gonfia il suo tabellino con i tanti liberi tirati sul fallo sistematico dei Trojans negli ultimi 2 minuti.

1/2 – at Washington State

14 PTS (5/14 FG, 3/4 FT), 4 REB, 4 AST, 2 STL in 33 MIN

Vittoria agevole per Arizona (66-49) con un Nico Mannion scarsamente impegnato in difesa contro degli avversari incapaci d’impensierire i Wildcats. Poco preciso al tiro, Red Mamba, il quale ha offerto alcuni bei lampi in contropiede e, contro la difesa schierata, ha sfruttato bene i blocchi sulla palla.

 

30/1 – at Washington

16 PTS (4/8 FG, 5/6 FT), 5 REB, 5 AST, 1 STL in 33 MIN

Dopo una sconfitta in volata, una vittoria in volata. Arizona passa sul campo di UW ringraziando la clutchness di Jemarl Baker in uscita dalla panchina. Prova molto solida di un Mannion che stavolta è stato ben coadiuvato in attacco dai suoi compagni e che quindi non ha dovuto forzare le situazioni né prendere più iniziative individuali del dovuto (è appena la quarta gara su venti disputate in cui il suo %Poss è inferiore al 20%).

 

25/1 – at Arizona State

16 PTS (5/11 FG, 2/2 FT), 5 REB, 1 STL in 25 MIN

Arizona ne va a perdere una in maniera clamorosa in casa dei rivali di ASU, sconfitta in volata 66-65 dopo che aveva toccato il +22 nel primo tempo (record negativo per margine di vantaggio bruciato nella storia della Pac-12). Partita amarissima, insomma, per Nico Mannion, il quale aveva cominciato alla grande nella metà campo offensiva con 12 punti nel primo tempo messi su con un bel mix di aggressività e misura, per poi sostanzialmente sparire nella ripresa. Dall’altro lato del campo ha sofferto da morire contro un grande Remy Martin: non è riuscito mai a fermarlo in marcatura individuale e i falli accumulati ne hanno limitato molto l’impiego.

 

18/1 – vs Colorado

12 PTS (4/11 FG, 4/5 FT), 7 REB, 5 AST in 34 MIN

Una vittoria di peso, di cui Arizona aveva un gran bisogno. 75-54 per dei Wildcats mai così belli e Nico Mannion fa la sua onestissima figura aggredendo la partita sin dall’inizio. La mira dall’arco si conferma ondivaga (0/3, solo in 8 gare su 18 giocate ha segnato due o più triple) ma le giocate di talento non mancano e, nel frattempo, il contorno si mostra abbastanza in palla da non richiedere mai troppe forzature da parte sua.

 

16/1 – vs Utah

11 PTS (4/9 FG), 3 REB, 5 AST, 2 STL in 26 MIN

Vittoria d’autorità per dei bei Wildcats (93-77). Quella di Nico Mannion è la classica serata in ufficio mentre, per la prima volta in stagione, nel backcourt è il suo compagno Max Hazzard a guadagnarsi le luci della ribalta (24 punti in appena 17 minuti).

 

12/1 – at Oregon State

9 PTS (3/10 FG, 2/2 FT), 9 AST, 1 STL in 29 MIN

Il viaggio di U of A nell’Oregon finisce in modo inglorioso, con una sconfitta netta (82-65) al cospetto dei Beavers, complice una difesa non all’altezza della situazione. Per Nico Mannion una prova tutto sommato di sostanza (doppia doppia sfiorata perdendo solo 2 palloni) ma che non può convincere appieno.

 

10/1 – at Oregon

20 PTS (9/17 FG, 1/1 FT), 3 AST, 1 STL in 43 MIN

Un big match terminato con una grande delusione e diversi rimpianti per Nico e la sua Arizona, che cade in casa di Oregon dopo un supplementare (74-73). Dando vita a un gran duello con Payton Pritchard, Mannion si è mostrato in palla sin da subito dal punto di vista realizzativo, trovando canestri nel cuore dell’area in quantità maggiore rispetto a quanto si veda di solito con lui. Un po’ alterno in difesa, dove manca ancora di continuità all’interno della gara. Anche stavolta il tiro della vittoria è stato affidato a lui. Alla fine dei tempi regolamentari, ha dato via una palla per Nnaji, stoppato forse in modo falloso. Al termine dell’overtime, con 8 secondi sul cronometro, il suo tentativo di penetrazione è probabilmente prematuro e il suo tiro è ostacolato da ben tre avversari.

 

5/1 – vs Arizona State

10 PTS (3/9 FG, 3/3 FT), 7 AST in 26 MIN

I Wildcats esordiscono nella Pac-12 col botto, asfaltando i rivali di ASU per 75-47 in una partita dominata dall’inizio alla fine e nella quale Mannion si è preoccupato in primis di rifornire le varie bocche da fuoco della squadra (tutti a segno dal campo i dieci giocatori ruotati da Sean Miller).

 

21/12 – vs St. John’s

19 PTS (6/15 FG, 6/6 FT), 3 AST, 3 STL in 36 MIN

Seconda sconfitta di fila per Arizona, superata stavolta da una St. John’s aggressiva e determinata che ha saputo resistere al tentativo di rimonta dei Wildcats nel finale (70-67).

Pur non brillando per efficienza al tiro, Mannion ha saputo offrire diversi lampi di classe (tra cui una progressione al ferro che sa di risposta a chi ne mette in dubbio l’atletismo) ma, per larghi tratti del match, non è riuscito a innescare i compagni come suo solito.

Fra un paio di buoni palloni smazzati e una gran lettura difensiva, nella seconda parte della ripresa sembrava proiettato verso un finale in crescendo. Per sua sfortuna, stavolta gli è mancata la zampata finale e, nell’arco degli ultimi 30 secondi, ha fallito per due volte il possibile canestro del sorpasso (prima con una tripla, poi con un runner a poco più di 4 secondi dalla fine, simile a quello che aveva invece messo a segno con Pepperdine).

 

14/12 – vs Gonzaga

7 PTS (3/20 FG), 2 REB, 10 AST, 1 STL in 36 MIN

Stavolta a Nico Mannion è andata storta. Parecchio storta. Gonzaga passa sul campo di Arizona per 84-80 con Red Mamba autore di 10 assist ma anche di un tremendo 3/20 dal campo (2/10 da due, 1/10 da tre) per soli 7 punti di bottino personale. Una prestazione al tiro in parte difficile da spiegare: è vero che gli Zags hanno fatto un bel lavoro nel non concedergli conclusioni comode, ma le forzature vere e proprie sono state poche, specie quando si considera la varietà di tiri che sono nelle sue corde. In difficoltà per tutta la gara, Mannion non ha mai perso fiducia, ma senza risultati.

 

11/12 – vs Omaha

13 PTS (5/10 FG), 2 REB, 11 AST in 26 MIN

Tutto facile per Arizona, tutto facile per Mannion. I Wildcats tornano alla vittoria liquidando Omaha con un tremendo 99-49. All’azzurro, che domina in lungo e in largo, bastano e avanzano i primi tre quarti di gara per mettere a segno la sua seconda doppia-doppia stagionale.

 

7/12 – at Baylor

15 PTS (3/14 FG, 8/8 FT), 2 REB, 5 AST, 1 STL in 37 MIN

Forma fisica precaria e poco aiuto dai suoi compagni: arriva la prima sconfitta per Arizona ma Nico è comunque il miglior realizzatore e l’ultimo ad arrendersi tra i Wildcats. Qui il racconto della partita.

 

2/12 – vs Wake Forest

9 PTS (3/11 FG, 3/5 FT), 2 REB, 7 AST, 1 STL in 31 MIN

Stavolta Nico ha avuto le polveri un po’ bagnate ma la sua conduzione dell’attacco Wildcats è stata di qualità e, in quanto a canestri segnati, ha saputo rispondere presente nel finale per respingere il tentativo di rimonta avversario. Per Arizona, una vittoria del Wooden Legacy arrivata senza convincere troppo nella finale (73-66 il risultato), ma le grandi squadre devono saper fare anche questo, cioè vincere pure nelle giornate meno brillanti.

 

30/11 – vs Penn

24 PTS (11/14 FG), 2 REB, 4 AST, 2 STL in 31 MIN

92-82 il risultato finale con Nico Mannion protagonista in una giornata nella quale fa sembrare tutto facile. Per Red Mamba, terzo ventello stagionale (e nuovo career-high) in una prestazione offensiva ai limiti della perfezione, sia per precisione balistica (9/10 da due, 2/4 da tre) che per gestione del pallone (zero perse).

 

29/11 – vs Pepperdine

16 PTS (5/12 FG, 4/5 FT), 1 REB, 11 AST, 1 STL in 31 MIN

Nico Mannion centra la prima doppia-doppia nella sua carriera universitaria e, soprattutto, il tiro che vale la vittoria: un gran appoggio in corsa di mano destra a 2.1 secondi dalla fine, segnato in risposta al momentaneo pareggio di Pepperdine (92-90 il risultato finale). Arizona passa dunque il primo turno del Wooden Legacy sfangandola grazie all’azzurro in una partita folle, emozionante, con continui sorpassi e controsorpassi. “He’s made a lot of game-winners in his day. That’s who he is as a player. He’s poised for a freshman. That was an old-school hook off the glass”, ha detto Sean Miller a fine gara.

 

25/11 – vs Long Beach State

22 PTS (6/11 FG, 7/8 FT), 1 REB, 8 AST, 2 STL in 31 MIN

Secondo ventello stagionale – con una bella quantità di assist – per l’italo-americano in una sfida nella quale gli ospiti hanno tenuto per un tempo prima di cedere di schianto (104-67 il finale). Mannion ha mantenuto i nervi saldi a dispetto delle (sorprendenti) difficoltà iniziali della squadra. «Gli Dei del basket si prendono cura di te quando giochi nel modo giusto. E penso che abbiamo giocato nella maniera giusta oggi, passandoci la palla e cercando tiri aperti», ha detto Nico a fine gara, allargando quindi i meriti della vittoria a tutto il collettivo. È però lampante quanto gran parte del merito sia sua, vista la puntualità e la naturalezza con le quali sta dirigendo la giovane orchestra di Arizona.

 

22/11 – vs South Dakota State

14 PTS (4/9 FG, 4/6 FT), 3 REB, 4 AST, 1 STL in 34 MIN

Arizona porta a casa la vittoria (71-64) e, per la prima volta, lo fa senza brillare particolarmente. Troppi tiri affrettati, secondo coach Miller, che avrebbero potuto costare caro. Mannion ha comunque saputo mantenere lucidità sufficiente per aggredire la partita fino alla fine, con tanto di inchiodata tuonante durante l’ultimo minuto di gioco, col match ancora aperto.

 

17/11  – vs New Mexico State

15 PTS (5/7 FG, 2/2 FT), 1 REB, 2 AST, 1 STL in 21 MIN

Doveva essere un bel test e invece New Mexico State si è presentata piena di infortuni a Tucson e così Arizona ha vinto di 30 (83-53), con la solita prova solida e in controllo di Nico. Da tre è una sicurezza (3/5, siamo al 50% in stagione), la leadership non si discute e la capacità di coinvolgere in compagni neanche. Più tranquillo nel primo tempo, gran parte dei suoi punti sono arrivati nella ripresa quando con due triple in fila ha messo definitivamente i chiodi sulla bara degli Aggies.

 

15/11 – vs San José State

6 PTS (2/5 FG), 3 REB, 2 AST in 24 MIN

In una partita morta e sepolta dopo un tempo, Nico si è preso una pausa, limitando le iniziative in attacco al 2/3 da 3 contro la zona di San José State, demolita alla fine 87-39.  E poi in questo periodo basta cercare Zeke Nnaji, l’uomo più caldo di Arizona che non sbaglia più un canestro.

 

10/11 – vs Illinois

23 PTS (9/15 FG, 4/6 FT), 4 REB, 9 AST, 2 STL in 33 MIN

“Nico Mannion is not lacking for confidence” dice il telecronista e, tre secondi dopo, Nico prende una tripla da dieci metri. Sbagliata, ma son giusto dettagli quando poi finisci per essere il top scorer (vicino alla doppia-doppia) di una gara intensa e vinta in maniera convincente (90-69) contro un avversario temibile.

Arizona comincia a far vedere un bel volto fatto di velocità, talento e atletismo. Mannion, da par suo, ci mette questo e altro, dal feel naturale nell’innescare i compagni alla volontà di non cedere nulla psicologicamente già dai primi minuti (vedi le storie tese con Trent Frazier). È difficile non rimanere impressionati dalla naturalezza con la quale Nico alterna iniziative da scorer (qui letale col floater e in arresto-e-tiro) ad abilità di regia, specie se a queste si sommano dei piccoli segnali, sparsi qui e là nella partita, in ambiti altri da quelli famosi nel suo repertorio (attenzione difensiva sul lato debole, reattività in aiuto).

 

6/11 – vs Northern Arizona

9 PTS (2/6 FG, 4/4 FT), 4 AST in 25 MIN

Del debutto di Nico Mannion e di Arizona abbiamo parlato in maniera estesa qui. Una partita in cui non ha di certo fatto fuoco e fiamme ma nella quale, al netto di un paio di passaggi a vuoto difensivi, ha mostrato un playmaking solido (una sola persa) con alcune iniziative da passatore che ne denotano sia la creatività, sia un feeling in costruzione coi nuovi compagni.

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