La corsa al titolo dell’ACC si fa sempre più serrata, e con la sconfitta settimanale di Duke (13-3) il pronostico adesso sorride a Virginia (14-2) che a parità di record ha il vantaggio dello scontro diretto con North Carolina. Con chi ha perso Duke? Con Virginia Tech (11-5) che dopo un periodo di appannamento è di nuovo in corsa per il quarto posto.
La strada tracciata da Buzz Williams
Coach Buzz Williams dopo aver mostrato tutte le sue capacità da allenatore a Marquette nella Big East, ha accettato il ruolo che gli ha offerto VT. Dal suo arrivo nel 2014, gli Hokies sono passati da 11 a 22 vittorie stagionali, migliorandosi anno dopo anno. Con il recente successo contro Duke hanno raggiunto la vittoria numero 22, e dunque sono destinati a battere il loro record. Di certo, sono diventati una bella gatta da pelare in ACC, cioè nella più competitiva delle conference, ma Williams non si vuole fermare qui: nelle ultime due apparizioni al torneo Ncaa Virginia Tech non è mai riuscita a superare il primo turno, questo sarà l’anno buono?
Nickeil Alexander-Walker, il prospetto
Gli scout Nba si sono segnati già da tempo il nome di Nickeil Alexander-Walker, sophomore canadese che la scorsa stagione aveva fatto soltanto intravedere qualche sprazzo del suo talento, mentre quest’anno ha trovato continuità. Guardia di 195cm, si fa apprezzare per le movenze offensive e ancor di più per gli istinti difensivi. Una sua chiamata al primo giro dovrebbe essere cosa certa, nonostante nelle ultime settimane abbia fatto vedere dei difetti nel playmaking dopo che gli è stata affidata la cabina di regia per l’infortunio di Justin Robinson. E che si dichiarerà per il draft è cosa altrettanto certa, sperando di seguire le orme di suo cugino Shai Gilgeous Alexander, ex Kentucky ora ai Clippers. Perché a Virginia Tech, con questa March Madness, si consumerà un ciclo e sarebbe inutile restare.
Justin Robinson, il leader
Se Alexander-Walker è il prospetto, Justin Robinson è il leader di questi Hokies. Il senior ha qualità carismatiche che si avvertono fin troppo bene in campo, e che vanno ben al di là di quelle prettamente cestistiche. Metronomo, cecchino, difensore, il suo gioco lo possiamo definire tridimensionale. E poi bisogna aggiungerci gli attributi perché, quando il pallone pesa, non si tira mai indietro. Proprio per questo ha grandi possibilità di potersi ritagliare un piccolo posto anche in Nba. Non è certamente un caso se il periodo di appannamento della squadra è coinciso con la sua assenza, e preoccupa il fatto che stia ancora fuori a tempo indeterminato.
La squadra, un plotone
Coach Williams è una persona molto sanguigna, non sta fermo un attimo in panchina e spesso lo si vede addirittura mimare i movimenti dei giocatori. Nonostante ciò i suoi atleti non lo reputano un ‘sergente di ferro’, ma con lui riescono a creare un legame molto solido. Questo fa sì che gli Hokies siano un plotone dove ognuno sa perfettamente il suo ruolo.
Oltre a Robinson e Alexander-Walker spicca il centro Kerry Blackshear. Ragazzo dal discreto potenziale che però non riesce a fare il salto di qualità, nelle ultime quattro gare sta viaggiando a 24.2 punti e 11.5 rimbalzi. Poi ci sono una serie di ‘tiratori scelti’ pronti ad essere armati dall’arco. Stiamo parlando di Ahmed Hill, Ty Outlaw e PJ Horne, che agiscono spesso tutti da finto lungo dato che l’assetto di Virginia Tech prevede quattro esterni. Allunga il roster la combo-guard Wabissa Bede, che viene chiamato in causa per spezzare il ritmo e rompere gli schemi.
La vittoria contro Duke ha chiarito a tutti quanto possono essere pericolosi: il plotone quest’anno vuole fare strada.