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NCAA femminile, South Carolina non conosce rebuilding

South Carolina
Autore: Isabella Agostinelli
Data: 19 Gen, 2024

L’inizio della stagione 2023-24 ha visto varie squadre riscrivere le proiezioni di inizio campionato, una addirittura mantenendo il proprio record di vittorie intatto. LSU, Iowa, UConn e Stanford sono avvisate: per le Final Four ci sono tante valide pretendenti. Scopriamole insieme.

Ritorno in vetta

A ottobre South Carolina era stata piazzata al sesto posto della AP poll. Ma a gennaio eccole qui: nuovamente alal numero 1 e con un record di 16 vittorie e 0 sconfitte.

Questa doveva essere una stagione di ricostruzione, ma coach Dawn Staley ha saputo nuovamente mettere insieme un gruppo vincente riuscendo a colmare il vuoto lasciato dalle storiche “Freshies”, ovvero la recruiting class del 2019 che tante fortune aveva portato al programma. La forza di South Carolina è la sua completezza: mentre la difesa soffoca le avversarie tenendole appena sul 29.3% al tiro, l’attacco produce (a suon di triple) in media 90.3 punti. Leader indiscussa di questo nuovo gruppo è Kamila Cardoso, ma tutti gli occhi sono in realtà puntati su MiLaysia Fulwiley, la matricola che ha fatto brillare gli occhi anche a Magic Johnson e che è già in lizza come “Freshman of the Year”.

I veri test devono però ancora arrivare: il 26 gennaio è infatti in programma il match contro LSU (che ha ritrovato Reese) e l’11 febbraio quello contro UConn.

Kamila Cardoso

Kamila Cardoso

Il ritrovato entusiasmo delle Bruins

Menzione speciale per UCLA. Cori Close e il suo team hanno chiuso la non-conference con due pesanti vittorie ai danni di UConn (78-67) e di USC (71-64). Era da anni che non si respirava un’atmosfera così elettrizzante intorno alla squadra di basket femminile dalle parti di Los Angeles. Basti pensare che nel match contro USC si sono presentate al Pauley Pavilion quasi 14.000 persone, un record.

Oltre all’efficacia della inside-out offense con Charisma Osborne, Kiki Rice e Lauren Betts a farne da cardini, il vero asso nella manica delle Bruins è la dominante presenza sotto canestro dall’una e dall’altra parte del campo: none a livello nazionale per totale rimbalzi sono invece prime per il rapporto tra rimbalzi ottenuti e subiti.

La Pac-12, in una sorta di canto del cigno, è però molto agguerrita e il 4 febbraio sulla strada delle Bruins ci sarà Stanford che al momento viaggia con record 15-2.

Baylor è tornata grande

Baylor è invece la squadra favorita alla vittoria della Big 12.  Quello raggiunto in questa prima parte della stagione dalle Bears, è infatti un risultato davvero entusiasmante. In appena tre anni coach Micky Collen è riuscita a ridare vigore al programma e a riportare l’entusiasmo a Waco mettendo a segno un record di 13-0 e soprattutto strappando due vittorie contro due Top 5 (Utah e Texas).

Il segreto del successo sta nell’equilibrio che coach Collen è riuscita a dare al suo attacco, che risulta molto fluido e che riesce a colpire le avversarie in diverse maniere, soprattutto da tre.

Baylor

Baylor

La forza del branco

Il record di 0 sconfitte è stata macchiato il 7 gennaio contro Virginia Tech (63-62), ma NC State ha davvero avuto un inizio di stagione memorabile (15-1). Ed in pochi ci avrebbero scommesso dopo che lo starting five delle passate stagioni aveva perso ben quattro pedine fondamentali. Le vittorie contro UConn (la prima dal 1998) e quella con Colorado (numero tre del ranking) hanno messo in chiaro che la squadra di coach Wes Moore ha tutte le carte in regola per stare nella Top 5 di questa stagione. La vera forza delle Wolfpack è nella difesa, la quarta a livello nazionale per FG% concesso alle avversarie.

Le underdog della stagione

Arrivate imbattute fino al 31 dicembre, Oregon State e West Virginia sono le vere e proprie sorprese di questo inizio di stagione

Famose per la loro Lockdown D creata da coach Scott Ruek, le Beavers stanno vivendo un inizio di stagione davvero positivo (14-2). Merito per l’appunto della difesa che riesce a tenere le avversarie sotto la media dei 59 punti e soprattutto di una certa profondità della panchina. Vero è che le 14 vittorie sono arrivate tutte contro squadre fuori dal ranking, ma la sconfitta di un solo punto contro UCLA (65-64) dimostra come Oregon State sia una squadra da tenere d’occhio.

Ultimo dell’anno amaro anche per West Virginia che ha perso la sua imbattibilità contro Texas (70-49). Le Mountaineers arrivavano da un record di 13-0 tra cui la vittoria su Penn State (numero 23 del ranking). L’arma migliore delle ragazze di coach Mark Kellogg sembra essere la pressione costante sulle portatrici di palla: con una media di 24.88, West Virginia è nella top 5 per i turnover forzati.

Iowa, LSU, UConn e Stanford rimangono ancora le squadre su cui puntare per un posto alle Final Four, ma non sottovalutate South Carolina, Baylor e UCLA: potrebbero esserci delle sorprese.

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