Dove avreste visto gli Charlotte Hornets a questo punto della stagione? Alle prese col tanking più sfacciato? Probabile. Immersi nell’ennesima stagione deludente? Facile. E invece no. I Charlotte Hornets ci hanno fatto divertire, eccome. E promettono di continuare, almeno un altro po’. Qualcuno se lo aspettava? Alzi la mano chi ci credeva? Non ne vediamo molte.
Guardiamo il matinee di domenica scorsa. In diretta nazionale, nientemeno. Hornets contro Celtics, Kemba contro il suo passato. Poteva essere la vendetta dell’ex, ill ritorno della stella. Beh, non proprio. Povero Kemba Walker, per lui anche un passaggio nello spogliatoio, l’ennesimo fastidio di una stagione bizzarra e sfortunata, per lui 20 punti (il migliore dei Celtics) ma con un mediocre 7 su 17 dal campo, mentre i suoi vecchi Calabroni ne ammassavano ben 124, in una fiera dell’assist (2° nella Lega per Ast% e Top 5 in Ast/To%), in un tripudio di giocate collettive, di triple siderali, di gioia irrefrenabile, nella larga vittoria di Charlotte contro Boston.
Una perla, un fiore all’occhiello, un esempio luccicante della stagione positiva dei ragazzi di James Borrego. Quel Borrego, scuola Pop e di lignaggio Spurs, che ha saputo motivare, miscelare, dirigere e trasformare quello che sembrava tanto un’accozzaglia di aspiranti giocatori, a bunch of Misfits in un gruppo solido e motivato, disciplinato ed efficace. Roba da Coach of The Year, o quasi.
Giocateci voi con un backcourt fatto da Terry Rozier, da Brad Wanamaker e Devonte Graham e fategli fare quello che loro hanno fatto ai corrispettivi in biancoverde. Provate a rinunciare per un terzo, o giù di lì, della stagione al Rookie of The Year in pectore LaMelo Ball, o al Revenant of the Year virtuale Gordon Hayward. Ad andare in altalena con Malik Monk e a protegger ferri con Bismack Biombo, che il suo lo fa, intendiamoci, poi ci raccontate.
Ecco, invece di farsi ridere dietro, invece di calcare stancamente i parquet NBA, i ragazzi di Buzz City ce l’hanno messa tutta e se la stanno giocando per un posto al sole dei playoff, magari passando dal play-in, magari facendo vedere qualche sorcio verde, come il riflesso di alcune delle loro divise. Prendete anche Miles Bridges: un uomo volante, una schiacciata che sta per accadere ad ogni azione. Il ragazzo sparge highlights come confetti ai matrimoni, ma poi segna anche col 50% dal campo, il 40% dall’arco e oltre l’80% dalla lunetta. Fantascienza.
Bulls broadcasters did their best Hornets announcers impression after this Miles Bridges dunk 😂 pic.twitter.com/9zLbop0Lfp
— Bleacher Report (@BleacherReport) April 23, 2021
Miles, Terry, Brad, Devonte, PJ, LaMelo, Gordon, Malik, Bismack, e tutti gli altri figli di Borrego, nipoti di Jordan, che tanta strada hanno fatto da Dicembre a oggi, ne vogliono fare ancora un po’, un altro pezzetto, fino a dopo metà maggio. Poi si tireranno le somme e, comunque sia andata, sarà stato un successo. No doubt.
Pezzo realizzato Dr. Philly Good di Nba2Face