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MVC – Missouri State la grande favorita

Alize Johnson (Missouri State)
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 8 Nov, 2017

La conference

La MVC perde tantissima visibilità con l’addio di Wichita State, ma ci sono anche aspetti  positivi: non ci sarà più un team che monopolizza la conference con un livellamento che comporterà risultati imprevedibili. Tre le fasce in cui si possono dividere le squadre: le favorite per la vittoria, quelle in the middle e le più scarse che faticheranno. In prima fascia troviamo Missouri State che pare la meglio equipaggiata, Loyola dal gruppo solido e coeso e Northern Iowa dal roster competitivo costruito intorno a Bennett Koch. In seconda fascia, Illinois State ha salutato il giocatore dell’anno dell’MVC Paris Lee e ricostruirà su Phil Fayne ma sarà dura ripetere il record di 17-1; Bradley è una squadra intrigante per capacità ed età ma attesa alla maturazione; Valparaiso rimpiazza gli Shockers e si presenta con 3 titoli consecutivi della Horizon League ma anche con un roster impoverito dall’addio di Alec Peters; e Indiana State è una semplice buona squadra. In terza fascia Evansville e Southern Illinois faranno i conti con l’indebolimento della rosa, mentre Drake è stata e sarà con ogni probabilità la peggior squadra nonostante lo scorer Reed Timmer.

 

La favorita – Missouri State Bears

Per la prima volta da quando nel 1990/91 Missouri State è entrata a far parte della MVC, i Bears sono considerati i favoriti per il titolo di conference, grazie soprattutto ai tanti ritorni. Coach Paul Lusk si ritrova tra le mani una squadra che appare profonda e completa in ogni reparto, e che ruoterà intorno al talento di Alize Johnson. Oltre al newcomer of the year della passata stagione – al momento fermo per un infortunio rimediato al ginocchio ma pronto per l’esordio di stagione -, tra le fila di Missouri State ci sono il regista Ronnie Rousseau, il cecchino Ryan Kreklow, il versatile Jarrid Rhodes, il big man Obediah Church, il sesto uomo Jarred Dixon, e si è aggiunto lo scorer J.T. Miller trasferitosi dalla Howard University. Insomma la coperta è bella lunga e con tante frecce nella faretra, ma bisognerà migliorare in difesa e soprattutto acquisire quella giusta consapevolezza nei propri mezzi per rispettare il pronostico.

La contender – Loyola Ramblers

Loyola appare la principale avversaria di Missouri State nonostante abbia perso il suo miglior marcatore Milton Doyle. Continueranno però ad indossare la casacca dei Ramblers le due ali Donte Ingram e Aundre Jackson, che sono i migliori giocatori della squadra grazie alle qualità fisiche e alla determinazione che mettono in campo. Inoltre, il backcourt potrà contare sulla versatilità di Clayton Custer e l’intelligenza oltre che la mano calda di Ben Richardson. L’arma principale dei Ramblers è la solidità di gruppo, che va oltre le singole individualità. Al di là di questi elementi, coach Porter Moser ha messo a segno una delle recruiting class più prestigiose degli ultimi anni, e tra i vari freshman o transfer in arrivo a Chicago potrebbe trovare subito spazio e responsabilità il giovane Christian Negron.

 

I prospetti

Prospetti Nba veri e propri in MVC non ce ne sono, escluso uno: Alize Johnson, ala versatile di Missouri State, 206 cm di pura esplosività che in molti paragonano a Jimmy Butler. Buon rimbalzista a cui piace avviare anche l’azione grazie ad un buon ball-handling e visione di gioco. Le buone mani si fanno apprezzare anche quando tira dall’arco dei tre punti, fondamentale sul quale può e deve ancora migliorare se vuole restare in pianta stabile al piano di sopra. Caratterialmente è un combattente e gli piace difendere forte ed aggressivo. Per gli altri prospetti potranno spalancarsi le porte dell’Europa, magari della G-League, ma non è escluso che una stagione ad altissimi livelli non possa concedere una chance in Nba, per esempio, alla combo-guard canadese di Valparaiso Tevoon Walker, nome non nuovo agli scout. Alto 188 cm, può essere un fattore sia in attacco che in difesa. Bennett Koch è il go-to-guy di Northern Iowa, lungo bianco di 210 cm che si fa apprezzare per i fondamentali, la tecnica, un atletismo sufficiente. Guardandolo viene subito in mente Frank Kaminsky, senza però lo stesso tiro dalla lunga distanza. Il trascinatore di Indiana State sarà Brenton Scott, giocatore di 185 cm che possiede un killer instinct fuori dal comune. Vincerà da solo alcune partite. Infine Darrell Brown, playmaker di 178 cm di Bradley, unico sophomore in questo elenco di senior. Al passo con il basket moderno fatto di cambi di velocità, esitazioni, tiro da tre punti, ha ancora ampi margini di miglioramento per raffinarsi.

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