La stagione
E’ tornato dopo 4 mesi di assenza ma non è certo lo strabiliante fenomeno che doveva dominare il college basket. D’altronde un’operazione alla schiena non è uno scherzo e il grande rimpianto sportivo della stagione è aver visto Michael Porter Jr in campo di fatto per una sola partita e in condizioni di certo non ottimali. I Tigers se la sono cavata discretamente anche senza di lui, peccato per le 4 sconfitte sotto i 3 punti di scarto, compresa quella dolorosa contro Ole Miss, che hanno rovinato un record di conference che poteva essere migliore. Sulle solide spalle dei senior Kassius Robertson e Jordan Barnett, aiutati da Kevin Puryer, Missouri è arrivata al torneo pur senza vivere quella stagione da big che tutti si aspettavano, a partire dai tifosi che hanno riempito la Mizzou Arena per tutta la stagione ancora prima che si iniziasse a giocare. Jontay Porter ha provato a far dimenticare il fratello ma oggettivamente il talento a sua disposizione è molto meno, mentre Jeremiah Tilmon ha reso meno del previsto. Con una coppia di lunghi composta da freshman un po’ polli, Martin ha fatto fatica a far quadrare i conti sotto canestro, ma alla fin fine è comunque riuscito a riportare la squadra al torneo.
Il giocatore chiave
Per fortuna è arrivato lui, altrimenti i problemi per Missouri sarebbero stati parecchi di più. Da Golden Griffins di Canisius ai Tigers, Kassius Robertson ha mantenuto la stessa pericolosità e leadership nonostante il livello ben più alto degli avversari da affrontare. Tra i primi 5 realizzatori della conference, gran tiratore con il 43% su oltre 7 tentativi da 3 a partita, ha mantenuto pericoloso un attacco rimasto da subito senza la sua stella.
I prospetti
Che Michael Porter Jr possa tornare a Columbia l’anno prossimo non ci crede nessuno, nonostante le sue dichiarazioni a inizio anno di amore e fedeltà alla causa Tigers. E’ tornato a giocare e quindi andrà al draft e sarà pure scelto in alto, mentre ha chances di Nba anche suo fratello. Tilmon, invece, è bene che torni al college.