Home 9 MM2018 9 Round 3 (a) 9 Florida State, una piovra affoga Gonzaga

Florida State, una piovra affoga Gonzaga

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 23 Mar, 2018

Florida State non smette di stupire e vola all’Elite Eight – prima apparizione dal lontano 1993 – dopo una vittoria d’autorità contro Gonzaga (75-60). Incontro tosto, tutt’altro che fluido ma non per questo poco avvincente: i Seminoles hanno messo le cose in chiaro sin da subito con aggressività e determinazione raramente viste in stagione, ma alle quali ci hanno ormai abituato in questo Torneo.

Guardie dove siete?

Pressione altissima, asfissiante, tante stoppate (ben 9), palloni rubati o almeno sporcati: le guardie degli Zags hanno fatto una fatica immane nell’esprimere il proprio gioco contro l’atletismo indemoniato degli avversari, con gli starter Josh Perkins, Silas Melson e Zach Norvell Jr. tenuti a bada con un 10/36 dal campo (33.9% la percentuale di squadra).

Gonzaga, ritrovatasi sul -12 dopo nove minuti di gioco, ha ripreso fiato e raddrizzato il primo tempo finché la sua 2-3 ha retto: poi sono arrivate tre triple in un amen (due di CJ Walker e una di PJ Savoy) da parte di una squadra che di solito non brilla da questo punto di vista.

 

Il leitmotiv della partita è stato questo, in un modo o nell’altro: Zags che provano ad adattarsi, a cambiare temi, che rimangono aggrappati (il +15 finale è il massimo vantaggio FSU) ma che non riescono mai a prendere inerzia, sempre interrotti nel discorso da una squadra profonda (dieci uomini ruotati, tutti per almeno 10′) e capace di mettere la mani ovunque in difesa.

La tegola Tillie

La svolta della partita, in un certo senso, è arrivata prima della palla a due, con Killian Tillie out per il riacutizzarsi dei dolori all’anca durante il riscaldamento. Assenza pesantissima: senza la sua abilità nell’attirare i lunghi fuori dall’area col tiro da tre e con gli esterni di Gonzaga incapaci di aprire la scatola (4/17 dall’arco da parte del trio citato prima), Florida State ha avuto vita meno dura del previsto nel contenere i lunghi Johnathan Williams e Rui Hachimura.

La rotazione perfetta

La sequenza più emblematica si è vista a inizio secondo tempo: Hachimura viene stoppato da Phil Cofer e CJ Walker innesca un contropiede chiuso da Terance Mann. Nell’azione successiva, Williams commette passi mentre cerca di prendere le misure al gigante Christ Koumadje in post-basso.

Proprio Mann, abilissimo nel mettere palla a terra e tagliare la difesa come burro, è stato l’unico in doppia cifra (18 punti) in una squadra dove tutti sono stati equamente coinvolti, simbolo perfetto d’una Florida State che sguazza nei ritmi alti e che eccelle in transizione.

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