La stagione
Più complicata e difficile di quanto i risultati non dicano. La vittoria in regular season, quattordicesima consecutiva e record all time per cancellare la UCLA di John Wooden, e nel torneo della Big 12 per un record complessivo di 31-7 hanno fatto passare in secondo piano le difficoltà avute durante l’anno, con ben tre sconfitte all’Allen Fieldhouse, evento mai successo durante la gestione Bill Self. Hanno inseguito a lungo nella conference, sono andati a vincere a Lubbock, in casa di Texas Tech, facendo capire che alla fine comandano sempre loro.
Il torneo
Resilienza è la parola adatta per descrivere la March Madness dei ragazzi di Bill Self. In ogni partita, c’è stato un momento in cui Kansas è andata in difficoltà, all’inizio come contro Penn o alla fine come contro Clemson. Ma ne è sempre venuta a capo, trovando risposte da giocatori diversi, da Malik Newman a Udoka Azubuike, e risolvendo tutte le partite. Proprio le precarie condizioni del centro nigeriano sono state l’incognita maggiore per i Jayhawks ma, dopo i 3 minuti giocati nella prima partita, è stato decisivo per contenere l’uragano Delgado contro Seton Hall. Contro Duke, il fantastico piano partita del coaching staff ha rischiato di naufragare sotto una marea di palle perse, ma alla fine hanno vinto il big match delle Elite 8. Survive and Advance nel vero senso della parola.
Punti di forza
Esplosivo, divertente, trascinante, decisivo. Sono gli aggettivi per definire l’attacco dei Jayhawks che, da un anno e mezzo a questa parte, è diventato uno dei migliori e più fantasiosi della nazione. Un mix ben studiato di soluzioni da tre, il 41% dei tiri tentati, dal mid range, solitamente lasciati a Newman, e conclusioni al ferro. Comprese giocate di puro atletismo, tipo gli alley oop serviti a Lagerald Vick e Sviatoslav Mykhailiuk, o di pura potenza, come le schiacciate di Azubuike.
Punti deboli
Una difesa che si basa pressoché su un uomo solo che risponde al nome di Udoka Azubuike. Il centro nigeriano è molto grezzo e non al meglio per l’infortunio al ginocchio, però è l’ancora difensiva. Il futuro di Kansas dipende dalla sua capacità di rimanere in campo e restare lontano dai falli. Il suo è il miglior DefRtg della squadra, 97.3, nonostante il fisico molto pesante lo costringa ad appena 23.5 minuti a partita. Mitch Lightfoot e, soprattutto, Silvio De Sousa dovranno dare il massimo quando Azubuike rifiaterà.
Il coach
Stiamo parlando di uno dei santoni del college basketball. Bill Self è alla ricerca del secondo titolo dopo quello del 2008. Il grande merito è stato quello di aver capito che il vecchio sistema a due lunghi, pieno di giochi alto-basso non poteva più funzionare e, di conseguenza, ha dato una ventata di novità e freschezza al playbook offensivo.
La star
Deve ancora accendersi in questo torneo, ma Devonte’ Graham è la stella indiscutibile di questa squadra. Trasformatosi da secondo violino ad uno dei migliori play della nazione, è atteso da una decisiva e delicata sfida contro Jalen Brunson. Tiratore mortifero e grande gestore dell’up tempo giocata dai Jayhakws, viaggia a 16 punti di media e oltre 6 assist nel torneo ma con il 32% da tre.
Il giocatore chiave
Da quando è arrivato marzo, Malik Newman ha alzato clamorosamente la sua pericolosità e la sua efficienza offensiva ed è diventato il miglior attaccante puro in maglia Kansas dai tempi di Ben McLemore. L’ex Mississippi State viaggia a 22.7 nella postseason tirando con il 56% dal campo e il 53% da tre. Semplicemente inarrestabile. Il supplementare contro Duke è stato il suo capolavoro: 13 punti su 13 messi a referto da Kansas sono suoi. Per la serie, ci penso io a portarvi a San Antonio.
Il Senior
Da Cherkasy con furore, Sviatoslav Mykhailiuk è il tuttofare di coach Self. Serve tiro? Lui risponde col 44% da tre. Serve un po’ di fisicità e atletismo per marcare il miglior lungo della nazione? Nessun problema, chiedere a Marvin Bagley. Serve un ball handler secondario per togliere pressione a Graham? E Self si affida a lui. Ala dall’atletismo estremamente sottovalutato, l’ucraino potrebbe essere una gran bella presa da secondo giro al draft.
Il freshman
Con l’inizio del 2018, il reparto lunghi è improvvisamente cambiato. Billy Preston ha deciso che è meglio giocare in Bosnia piuttosto che al college (e ora forse sarà giusto un pelo pentito della sua scelta), e al suo posto è arrivato Silvio De Sousa con sei mesi di anticipo. Impatto disastroso per l’angolano che sembrava non poter reggere il campo. Invece zitto zitto, ha scalzato Mitch Lightfoot nelle gerarchie perchè garantisce più fisicità e esplosività, fino ad arrivare ai 26 minuti nelle Elite Eight contro Duke. Ancora tutto da sgrezzare, ma senz’altro una buona sorpresa per Self.
La statistica
31.3%: è la percentuale di rimbalzi offensivi concessa da Kansas. Angel Delgado ha fatto disastri al secondo turno, conquistandone 9, e anche Clemson si è divertita sotto i tabelloni dei Jayhawks. Azubuike non è un fenomenale rimbalzista che può da solo contenere questo difetto strutturale. Limitarlo sì, ma è ovvio che il quintetto con 4 piccoli di Self paga qualcosa a rimbalzo.
Il quintetto
PG – Devonte Graham (senior)
SG – Malik Newman (redshirt sophomore)
SF – LaGerald Vick (junior)
PF – Sviatoslav Mykhailiuk (senior)
C – Udoka Azubuike (sophomore)
La curiosità
Dal 7 aprile 2008 al 2 aprile 2018 sono quasi passati dieci anni. Una vita. In comune queste due date hanno l’evento che si svolgerà all’Alamodome di San Antonio: la Finale del torneo Ncaa. Nel 2008, Kansas riuscì in una delle più belle rimonte di sempre sulla Memphis di John Calipari e Derrick Rose, con quest’ultimo che sbagliò il libero del +4 e Mario Chalmers con una tripla sulla sirena portò Kansas ai supplementari, dove poi vinse. Storie di altri tempi, Self spera che San Antonio gli porti fortuna di nuovo.
