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Paolo Banchero

Proiezione Mock

#1
Duke Blue Devils
Italiana
12/11/2002
Seattle, WA
2.08 cm
113 kg
O' Dea HS
PF
Freshman
Wingspan: 213 cm
Best comparison: Carmelo Anthony
Worst comparison: Carlos Boozer
Draft: Prossimo
Shoot off the dribble: 9
Catch & shoot (motion): 8
Spot Up: 8
Creation & Passing: 8
Ballhandling: 9
Assist: 7
Right hand: 10
Left hand: 9
Defense on the ball: 7
Protecting the rim: 8
Off rebound: 8
Def rebound: 9
Intangibles: 8
Personality: 9
Energy: 9
Final grade: 126

Strenghts

Versatile, con un binomio tecnica/stazza unico nel college basket, in grado di giocare praticamente in tutti i ruoli, visto che ama portare su palla ma sa sfruttare bene il suo fisico anche spalle a canestro. Grazie a una mano molto morbida che sa usare benissimo anche fronte a canestro, è di fatto un missmatch continuo dato che può segnare praticamente da ogni posizione. Inoltre impara, ascolta e e ha margini di miglioramento: ‘a very coachable player’, lo ha spesso definito coach K che lo ha impiegato in diverse situazioni a seconda degli avversari da affrontare: può dominare quelli più piccoli con i suoi quasi 115 chili o battere in palleggio i lunghi grazie alla sua velocità di piedi e al suo ballhandling. Giocatore con un futuro assicurato, può diventare una star anche in Nba.

Weaknesses

Gli scout Nba amanti dei lunghi che mettono la testa sopra il ferro mettono spesso l’accento sul suo relativamente scarso atletismo, ma in realtà l’aspetto del gioco su cui deve lavorare di più è la difesa, dove non è esattamente un mastino. Ma si può facilmente lavorare su amnesie e cali di concentrazione tipici della sua età, così come sull’atteggiamento a volte troppo remissivo, con braccia basse e ginocchia poco piegate. Si fida molto del suo ballhandling ma rimane un 2.08 che ogni tanto si fa portare via palla dal piccolo che gli spunta all’improvviso e per diventare una vera point forward alla Ben Simmons, deve migliorare anche nel passaggio e nel tiro da 3 punti, che al momento non è distanza proprio nelle sue corde.

Extra

Non è nato in Italia, in Italia non c’è mai stato e di italiano non parla una parola. Ma ha quello che conta, cioè un passaporto italiano, preso grazie a papà Mario che in realtà è lui pure nato e cresciuto negli Stati Uiniti ma ha bisnonni arrivati all’inizio del ‘900 dalla Liguria all’altra parte dell’oceano. E tanto basta per considerarlo a tutti gli effetti la futura stella della pallacanestro italiana.

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