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Emoni Bates e Jalen Duren, si punta in alto a Memphis

Emoni Bates Jalen Duren Memphis
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 10 Set, 2021

Non c’è una squadra in tutto il college basketball affascinante come Memphis. I reclutamenti di Jalen Duren prima e di Emoni Bates qualche settimana dopo hanno riacceso l’attenzione nei confronti dell’università allenata da Penny Hardaway. Ma come si inseriranno nello scacchiere dei Tigers i due nuovi fenomeni sbarcati sulle rive del Mississippi?

Bates, idea point guard

La scelta di Memphis da parte di Bates è stata una decisione quasi rivoluzionaria. Sin da adolescente è un fenomeno generazione per la combinazione di mezzi fisici e capacità tecniche. Essendo capace di crearsi da solo il tiro e potendo sparare da ogni parte del campo sarà senz’altro un’ulteriore bocca da fuoco per Hardaway. Ma il tecnico vuole fare di più.

Sì, Bates ha scelto Memphis perché convinto dal coach a giocare parecchio da point guard. Un ruolo in cui è rimasto il solo Alex Lomax. Ma è un’idea che per la verità stride, e non poco, con le caratteristiche della squadra. I Tigers sono stati insuperabili nella propria metà campo, ma in quella offensiva hanno dimostrato di non avere un briciolo di gioco ed organizzazione. Un dato? Un Turnover Percentage di 21.7 che l’anno scorso li posizionava al numero 308 nella nazione.

L’esperimento PG sembra inoltre cozzare anche con il modo di giocare del ragazzo. Non è un segreto che Bates sia un accentratore. Al liceo ha sempre tirato qualsiasi cosa gli passasse per le mani, anche per mancanza di compagni all’altezza. Al Nike Peach Jam, in nove partite ha avuto le medie di 20 punti, 5.2 rimbalzi e 1.4 recuperi, tirando con il 37.8% dal campo ed il 30.2% da tre su 53 tentativi. Inoltre ha avuto lo stesso numero di assist e di palle perse: 25. Bene e male allo stesso tempo. Insomma, leggendo queste statistiche, viene normale storcere il naso. Ma c’è un però che conferma la solitudine menzionata poco sopra.

Nella stessa manifestazione ha anche indossato la maglia del Team Final, insieme al neo compagno Duren. Ebbene lo staff tecnico della squadra è rimasto particolarmente colpito dalla sua disponibilità ad ascoltare e di mettersi a disposizione. Aspetti positivi che spetterà ad Hardaway sfruttare al meglio, come le sue qualità di passatore. Perché Bates, pur utilizzando poco questo fondamentale, ha dimostrato di avere un’ottima visione di gioco. E se è vero che in Ncaa genererà tanta attenzione su di sé in attacco, è facile pensare che possa liberare i compagni. Sarà forse questo l’aspetto del gioco sul quale sarà maggiormente valutato.

 

Duren, il centro di gravità

Memphis potrà schierare anche il centro Duren, osservato speciale degli scout Nba per la combinazione di stazza fisica, atletismo e dinamicità. Dopotutto stiamo parlando di un 2.10 metri per 104 kg con un wingspan da 228 cm, che può mettere palla a terra e attaccare fronte a canestro. È abituato a dominare i tabelloni, e potrà essere l’àncora della già ben messa difesa Tiger.

Rispetto al compagno Bates, che potrà essere eleggibile al Draft solo dal 2023, Duren è un prospetto da Top 10 alla prossima selezione. E se la stagione andrà secondo i piani, punta deciso alla prima scelta assoluta. Per lui parlano soprattutto le statiche. Secondo Cerebro Sports, al Nike Eybl ha viaggiato alle medie di 23.6 punti, 15.1 rimbalzi, 3.3 assist e 4 stoppate col 57.4% di tiro reale sui 40 minuti. Cifre impressionanti.

Intimidatore d’area e grande stoppatore, è veloce nei movimenti e rapido di piedi, ed ha un ottimo controllo del corpo. Per qualche scout è Nba-ready, e il paragone che va per la maggiore è quello con Chris Webber. Ai Tiger andrà a sostituire Moussa Cissé che ha deciso di trasferirsi ad Oklahoma State, ma non sarà affatto un semplice rimpiazzo.

 

Essendo molto efficace spalle a canestro e in post basso, sarà interessante vederlo giocare in coppia con Deandre Williams, il giocatore più versatile di coach Hardaway. Un’ala tuttofare che potrebbe ‘accendere’ Duren con delle giocate alto-basso potenzialmente immarcabili per le difese avversarie. Insomma a Memphis la tavola è apparecchiata per una grande stagione. Sta ai protagonisti mantenere le attese.

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