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Washington o Ponds: 5 sorprese per il draft

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 31 Gen, 2019

Mentre tutti i riflettori sono puntati, comprensibilmente, sui vari Zion Williamson, Cameron Reddish e Ja Morant, proviamo a indirizzarli verso qualche giocatore un po’ meno al centro dell’attenzione dei media. Con qualche fiches da parte, si potrebbe infatti scommettere sulla possibilità che questi cinque giocatori siano i prossimi “steal of the draft”. Scommessa quotata alta, quindi rischiosa, ma che in caso di vittoria garantirebbe grandi soddisfazioni.

PJ Washington (Kentucky)

L’anno da freshman di PJ non è stato dei migliori. In questa stagione, invece, il lungo sembra aver trovato la sua dimensione nel quintetto base di Kentucky. Con 13.4 punti e 8.3 rimbalzi di media, Washington fa coppia con Reid Travis per un reparto davvero temibile per tutte le avversarie. In attacco è versatile, sa giocare dal mid-range e lotta tantissimo sotto il ferro. Ultimamente è anche migliorato al tiro da tre, passando dal 23.1% della scorsa stagione, a un ottimo 41.5% in questa prima metà di campionato. Queste abilità su un giocatore con il fisico di Washington sono letali a livello collegiale. Capisce il gioco, e dal post alto ha ottime letture. Le preoccupazioni degli scout riguardano quanto possa reggere l’uno contro uno in post a livello NBA, e come potrà trasformarsi in un rim protector contro i super atleti presenti tra i professionisti. La velocità di piedi e l’IQ cestistico costringeranno qualche squadra NBA a spendere una scelta per lui. Ha tanto upside, potrebbe essere un colpaccio.

Admiral Schofield (Tennessee)

Tra i nostri giocatori preferiti c’è Admiral Schofield. Il suo potenziale è tra i più alti in tutto il college basketball. 17.0 punti, 6.7 rimbalzi e 2.7 assist sono le medie della sua stagione da senior, ancora in corso con i Tennessee Volunteers. Il suo sviluppo ha visto un miglioramento costante, fin dal primo anno. La caratteristica principale è la difesa. In quella metà campo è assurdo, quando si impone e piega le gambe è impossibile da muovere, letteralmente. È ancora più spaventoso come difende sul perimetro. Nonostante la stazza imponente, riesce a scivolare lateralmente a una velocità irreale per un corpo del genere. Marcare quasi tutti i ruoli è una capacità rara e richiestissima a livello NBA. Il suo gioco offensivo richiede un miglioramento nel suo insieme, ma la fiducia che sta trovando da tre punti unita al suo atletismo sopra la media potrebbero permettergli di ritagliarsi un ruolo tra i pro. Le lacune ci sono, ma sembra che tutte possano essere colmate dal duro lavoro. Strappare una scelta nel primo giro potrebbe essere complesso, ma nel secondo giro sono molte le squadre che vorranno scommettere su di lui.

Shamorie Ponds

Uno dei giocatori che gioca con più stile e con più cuore quest’anno è Shamorie Ponds. Si parla di uno degli attaccanti migliori dell’NCAA. Segna con continuità da tre punti, arriva al ferro e si guadagna tiri liberi con costanza. Creare vantaggi dal palleggio è il suo mantra in attacco. Si trattasse di un videogioco, Ponds avrebbe sicuramente il cosiddetto cartellino “Maestro del Pick & Roll”. In questo fondamentale la sua aFG% (Adjusted Field Goal Percentage) è del 52%. Avendo così tanta palla in mano, si trova però spesso fuori giri, con turnover e i brutti tiri sempre dietro l’angolo, troppi per un giocatore di calibro NBA. Non è un vero playmaker, troppo spesso concentrato solo sullo scoring. Con un buon allenatore, però, potrebbe migliorare esponenzialmente.

Ky Bowman

Per farvi capire quanto può essere atletico Ky Bowman, vi diciamo che Alabama avrebbe provato a reclutarlo per la squadra di football. Ky, per la fortuna di Boston College, ha scelto il basket. Il suo primo passo è velocissimo, cambia direzione come pochi e sa finire al ferro con entrambe le mani. Come attaccante è completo. Tira molto bene in tutte le zone del campo e al ferro sbaglia pochissimo. Nonostante le doti fisiche, però, resta un difensore scarso, spesso distratto e poco abile nelle letture. Inoltre, 3.6 assist e 3.0 turnover a partita sono un brutto dato per una point guard. Vede le opportunità di passaggio, ma non è un passatore sopra la media. L’acquolina in bocca agli scout viene a causa della metà campo offensiva, dove ovunque viene messo, può dare un contributo molto vario. Trovando una dimensione difensiva, potrebbe essere anche lui una piacevole sorpresa.

Coby White

Il playmaker di North Carolina è l’unico freshman di questa lista. Arrivato come secondo miglior recruit dei Tar Heels, dopo Nassir Little, è quello che è riuscito a imporsi prima. Il suo apporto si è visto fin da subito, coinvolto immediatamente da Roy Williams. Il suo ball handling nel pick and roll e in transizione è incredibile, controlla il corpo benissimo e dal midrange sfrutta tutte queste abilità alla grande. Resta un giocatore inesperto, che ha problemi con le palle perse e la shot selection. Sono però difetti giustificati dalla giovane età. Riesce a concludere assorbendo i contatti, ma un po’ di forza in più non gli farebbe male. Le sue quotazioni per il draft sono salite tantissimo da inizio stagione, fino a una possibile chiamata al primo giro. Dopo soltanto metà stagione da freshman, sembra aver attirato l’attenzione di diversi scout.

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