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Corey Kispert, molto più di un tiratore

Corey Kispert Gonzaga Virginia
Autore: Stefano Fontana
Data: 31 Dic, 2020

Se lo avete visto giocare in questo inizio di stagione, avrete capito che è impossibile iniziare qualsiasi discussione su Corey Kispert senza citare le sue abilità di tiratore. Sin dal suo arrivo a Gonzaga, si è distinto come un cecchino prezioso. Giunto al quarto anno di college, non solo ha perfezionato le sue capacità balistiche, ma è diventato un giocatore a più dimensioni, acquistando centralità nell’attacco di un programma che punta dritto al titolo Ncaa. E facendo drizzare le antenne ai front office della NBA.

I 32 punti rifilati a Virginia nel giorno di Santo Stefano rappresentano il suo career-high, frutto di una prestazione monstre da 9/13 al tiro pesante, nuovo record di triple segnate in una sola partita da un giocatore dei Bulldogs. Un primato dal sapore particolare, perché Kispert, tutto sommato, non era arrivato a Spokane con i gradi di star assoluta, benché fosse una più che onesta recluta a 4 stelle.

Tiratore, se ce n’è uno

Cresciuto all’estremità opposta dello stato di Washington (Edmonds, città natale, e Shoreline, sede della sua high school, sorgono entrambe a nord di Seattle), è stato sin da adolescente uno studente-atleta modello, cosa che a coach Mark Few è sempre piaciuta e che tende a sottolineare spesso con la stampa.

Le sue statistiche sono andate in costante crescita anno dopo anno (36.5% da tre da underclassman, 45.8% dall’anno da junior a oggi). E anche l’importanza del suo ruolo è via via aumentata: in origine puro tiratore spot-up, utile quasi solo per aprire il campo e punire la difesa sugli scarichi, si è trasformato in una delle soluzioni offensive principali di quello che, in questo momento, è nettamente il miglior attacco del college basketball – lui e Jalen Suggs sono davvero in ottima compagnia.

Corey Kispert Jalen Suggs Drew Timme Gonzaga

Corey Kispert in primo piano, Jalen Suggs e Drew Timme alle sue spalle. I tre, con Joël Ayayi e Andrew Nembhard, compongono la “Death Lineup” di Gonzaga.

Ovviamente, la prima parte del suo gioco a rubare l’occhio è la meccanica di tiro. Da quando riceve la palla a quando la rilascia, il suo movimento è fluido ed ordinato, e la sfera esce dalle sue mani con una rotazione da manuale. Le statistiche confermano l’impressione data dall’estetica. Per ShotQuality, solo Essam Mostafa di Coastal Carolina prende tiri migliori. Su KenPom, invece, è in cima alla graduatoria dell’Offensive Rating (154.9) tra i giocatori che concludono almeno il 20% delle azioni della propria squadra, davanti persino al devastante Luka Garza. Contestualmente, è in Top 10 per Effective Field Goal (75%) e True Shooting (76.7%), due degli indicatori chiave per comprendere l’efficacia del tiro di un giocatore.

In questa stagione ha già fatto registrare cinque partite oltre i 20 punti (su nove giocate) ed altrettante con almeno il 50% delle triple segnate. Su 30 centri dalla lunga distanza, 29 sono arrivati da assist, ma non pensate alla classica ala che sa solo posizionarsi in angolo ad aspettare gli scarichi. Il Kispert versione senior year è un giocatore sempre in movimento alla ricerca dello spazio giusto da occupare per procurarsi conclusioni aperte, che segna con un range fuori scala per i pari ruolo. A riguardo, c’è da riconoscere anche il grande lavoro fatto da coach Few, che spesso e volentieri disegna schemi e blocchi ciechi con il solo obiettivo di metterlo nelle migliori condizioni possibili.

 

Un miglioramento a 360 gradi

Questa mobilità, seppur non eccezionalmente accentuata, gli ha permesso di diventare un difensore più che dignitoso. I piedi veloci con cui riesce a fermarsi su un francobollo e coordinarsi per tirare sono gli stessi che gli permettono di reggere le penetrazioni avversarie ed accompagnare in area anche guardie più atletiche. Nei suoi anni a Spokane è riuscito a colmare una parte delle proprie lacune difensive: anche quando viene battuto o sorpreso da un taglio alle spalle, dimostra la determinazione giusta per provare quantomeno a rimediare ai propri errori.

Anche in attacco, Kispert è riuscito a completare il repertorio di armi a sua disposizione. Negli ultimi anni ha costruito un gioco molto più credibile dal palleggio, imparando ad attaccare bene i close out e a concludere con astuzia vicino al ferro.

 

Sicuramente la mancanza di atletismo è un minus grave in ottica NBA, ma l’esperienza maturata al college lo ha aiutato a mascherarla sfruttando l’ottima comprensione del gioco, ad esempio nella lotta a rimbalzo.

Il suo impatto per i Bulldogs è evidente nei numeri (+39.1 punti per 100 possessi con lui in campo secondo Hoop-Explorer), ma anche nelle parole del suo allenatore. Dopo la già citata gara contro Virginia, schiantata per 98-75, Few ha rilasciato dichiarazioni al miele per il suo numero 24: “Si tratta del miglior tiratore che abbia mai allenato, nessuno ha lavorato come lui per perfezionare le sue abilità, ma nonostante questo è comunque molto altruista”.

Fratelli Fascetta

In campo, però, l’intesa migliore Corey Kispert l’ha trovata con Drew Timme. I due si completano meravigliosamente sul parquet, oltre a condividere la passione delle fasce per capelli, cosa che ha scatenato la fantasia della redazione di BN in quanto a soprannomi per il duo (Fratelli Fascetta, Cobra Kai Bros), mentre è su nostro assist che il buon Andy Dieckhoff di Heat Check ha dato alla luce questa perla qui sotto.

Timme aggiunge chili e centimetri, porta blocchi pesantissimi e lavora tanto in area. Kispert, dalla sua, gli fornisce sempre una linea di passaggio sicura quando la difesa collassa o lo raddoppia. Da quando il senior ha affinato la sua tecnica di passaggio, i pick and roll tra i due sono diventati un vero rebus per le difese, costrette quasi sempre a scegliere di che morte morire. Passando dietro al blocco si scopre il fianco ad un tiratore col 51.7% da tre punti; chiudendo sul portatore di palla, si subisce il taglio a canestro di un lungo di 107 kg che si muove come un ballerino. Coach Few, infatti, li tiene in campo assieme per il 55% dei minuti totali, mentre si priva di entrambi contemporaneamente per il solo 15% del tempo: quasi interamente garbage time.

Le prospettive per il 2021

Lo scorso anno, Corey Kispert ha testato la situazione in vista del Draft, salvo poi decidere di tornare a Gonzaga per chiudere il suo percorso di studi. Ora, sull’onda delle valanghe di punti segnati in questa stagione da senior (21.1 di media col 61.1% dal campo) sta scalando i Mock Draft 2021: #24 nell’ultimo aggiornamento del nostro Super Mock Draft, ma nel prossimo pensiamo di ritrovarlo più su. Dopo un Torneo Ncaa che verosimilmente vedrà Gonzaga partire da favorita, per lui nella migliore delle ipotesi potrebbe anche arrivare una chiamata a ridosso della lottery.

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