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Circus Shot: UK e WVU, botti di fine anno

Ashton Hagans Kentucky Louisville photo Hunter Mitchell
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 30 Dic, 2019

Settimana breve (per via del Natale), ma possono mai mancare un po’ di cosette interessanti? Ecco, infatti, come vi abbiamo già raccontato, c’è Kentucky che si è rimessa in sesto nel migliore dei modi, ovvero battendo gli odiati rivali di Louisville (78-70).

Per Liberty sfuma il sogno della stagione perfetta, superata da LSU per 74-57. Nel frattempo, Auburn è sempre imbattuta (12-0 dopo una vittoria facile con Lipscomb) e Arkansas passa un buon test in casa di Indiana (71-64).

Razorbacks, Tigers, Wildcats: significa che va meglio per la SEC? Sì, ma giusto un po’, perché nel conto settimanale c’è anche Tennessee battuta di 20 in casa da Wisconsin.

Nella Big 12, tutto a gonfie vele: West Virginia sorprende Ohio State (67-59) sul neutro di Cleveland con un secondo tempo travolgente e Kansas liquida Stanford (72-56) in un match, a dire il vero, bruttino. La trasferta si annunciava insidiosa ma i Jayhawks non pensavano che i pericoli maggiori si sarebbero presentati col volo di ritorno. Per fortuna, tutto bene.

 

Paradiso

Houston – Aveva davvero bisogno di una vittoria importante per abbellire il curriculum e l’ha trovata sotto l’albero di Natale, battendo Washington nella finale del Diamond Head Classic. Non difenderà alla morte come nelle scorse due stagioni, ma ha il necessario per fare strada nell’American e partecipare di nuovo al Torneo NCAA.

Kentucky – Anche se John Calipari vuole minimizzare un po’, è difficile non pensare che questo tipo di vittoria, in questo preciso momento, possa fare tutta la differenza per la stagione di Kentucky. Cose da aggiustare? Certo, ce ne sono sempre, ma se il talento di Tyrese Maxey continua ad emergere e se Nick Richards – determinante in entrambe le metà campo – è questo qui, c’è di che stare positivi. E poi i Wildcats vengono fuori tardi, sempre, si sa.

West Virginia – Pronti, via e due falli in attacco di Oscar Tshiebwe, leading scorer infine impiegato solo per 8 minuti. Serata lunga per Bob Huggins? Macché, i suoi Mountaineers sono parsi anche più belli in emergenza. In attacco non hanno brillato eccessivamente (ma i lampi apprezzabili ci sono, eccome) mentre in difesa hanno mostrato il loro volto migliore quando contava di più (0.8 punti per possesso concessi). Rognosissimi, come da tradizione, e sulla strada giusta per maturare in fretta.

“E che ci posso fare se segno sempre?”, sembra dire Miles McBride, immortalato qui dopo un floater tanto clutch quanto strano a 1:15 dalla fine del match con Ohio State. Faccia tosta e range di tiro, il freshman ha piazzato un career-high da 21 punti contro i Buckeyes (Photo by WV Illustrated)

Purgatorio

Washington – Alle Hawaii era così bella, così solida, così in crescita… e poi? E poi Houston, ecco cosa. Quando si è trattato di vincerne una tosta, gli Huskies hanno mostrato alcune smagliature e tutto il lato negativo della loro gioventù. Al netto di certi tiri buoni ma sbagliati (può capitare a chiunque), ci vuole più durezza mentale, perché il talento da solo non basta. Arriverà anche quella, prima o poi.

Inferno

UCLA – Nessuno si aspettava granché da Mick Cronin al primo anno del suo matrimonio strano coi Bruins, però è dura giustificare quanto fatto fin qui dalla squadra. I losangelini sono solo 7-6 in stagione e sono anche riusciti a perdere in casa con CSU Fullerton (#274 su KenPom). Così imbarazzanti da rendere lampante il malumore del coach, che già di suo non è uno che si morde la lingua: «Non siamo abbastanza bravi da vincere con l’attacco. Dobbiamo vincere con la difesa. Mi scuso con le persone che si sono prese il tempo di sabato per venire a vedere questo. Il nostro impegno in difesa è oltre il rivoltante. Rivoltante al massimo livello».

Ah, quant’è lontana Cincinnati… (Photo by Kent Nishimura / Los Angeles Times)

 

Tre prestazioni individuali

Abu Kigab vs CSU Northridge

MIN PTS 2P 3P FT REB AST BLK STL
26 33 8/12 3/4 8/9 11

Toh, chi si rivede. Due anni fa ci aveva stregati con le sue prestazioni da tuttofare nel Canada campione del Mondo U19. E poi? Un anno e mezzo di tanta panchina a Oregon e, quindi, il trasferimento a Boise State. Eleggibile dal secondo semestre, Kigab non si è fatto attendere e ha dominato nella sua quarta gara stagionale. L’avversario era modesto ma i segnali mandati sono ottimi, specie in ottica futura. BSU quest’anno può essere tuttalpiù una mina vagante nella Mountain West, ma nel prossimo avrà una pattuglia di giocatori nuovi mica da ridere.

 

Tyrese Maxey vs Louisville

MIN PTS 2P 3P FT REB AST BLK STL
40 27 5/9 4/5 5/6 7 1 1

Se giochi a Kentucky, non puoi che sognare una prestazione del genere nel rivalry game per eccellenza. La matricola ha illuminato la serata in attacco, grazie a una mano dolcissima in catch-and-shoot e al talento che gli consente di far sembrare facili delle conclusioni dal palleggio che proprio semplici non sono. Al momento è 9° nel nostro Super Mock Draft. Può salire ancora? Difficile, anche perché è tallonato da gente come Théo Maledon e Tyrese Haliburton, ma la Top 10 pare ampiamente la sua zona.

 

Isaiah Stewart @ Diamond Head Classic

OPP MIN PTS 2P 3P FT REB AST BLK STL
Ball St 35 19 8/12 -/- 3/3 10 1 2 1
Hawaii 30 26 13/19 0/2 0/3 13 1
Houston 34 25 8/13 -/- 9/11 8 1 2

Il freshman rappresenta la notizia migliore per Washington in questa prima parte di stagione. Assolutamente dominante alla Hawaii grazie a una fisicità prorompente che ne fa un fattore come pochi in difesa, mentre in attacco la sua presenza in post basso è straripante (un 75.6% al ferro, sua media stagionale, non casca dal cielo). Della serie: dategliela sotto che poi lui fa quel che vuole.

 

Benvenuti al circo

Mike Hopkins, ovvero quando il ragazzino fuori dalle righe è un coach di 50 anni

Prima o poi Jhivvan Jackson lo farà anche in partita

Kentucky, dove la sportività è di casa (NB: quello è un segno concepito appositamente per sfottere Louisville, non un “ve famo un bucio così”. Però quant’è bello che il risultato finale sia praticamente lo stesso?)

Uno che non ha passato un gran Natale, è Eddie Stansberry di Hawaii, autore di una prova da sdengatore d’eccezione contro Washington e che, al Diamond Head Classic, ha messo insieme un raccapricciante 2 su 28 dall’arco dei tre punti. Fortuna che poi si è ripreso contro Maine, almeno il Capodanno è salvo.

 

Tre partite da non perdere

Lunedì 30: Xavier @ Villanova (ore 0:30, FS1)
Sabato 4: West Virginia @ Kansas (da definire, ESPN+)
Domenica 5: Michigan @ Michigan State (da definire, CBS)

 

COVER PHOTO BY HUNTER MITCHELL

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