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Blanca Millán, un sogno chiamato WNBA

Blanca Millán
Autore: Isabella Agostinelli
Data: 14 Feb, 2021

Dal 2016 la quadra femminile di basket della University of Maine è una delle maggiori attrazioni per il popolo del campus. E non potrebbe essere altrimenti visto che in queste quattro stagioni le Black Bears non stanno facendo altro che vincere: tre titoli di regular season, due di conference e due partecipazioni al Torneo. Un successo che ha coinciso con l’arrivo ad Orono di Blanca Millán, l’atleta spagnola, nata e cresciuta in Galicia e che si sta facendo strada nel mondo della NCAA a suon di canestri e riconoscimenti.

Blanca Millán

Blanca Millán senior year

Un sogno chiamato WNBA

Blanca è arrivata in USA con un sogno ben preciso: giocare nella WNBA. Era quello il suo obiettivo già quando, a soli 8 anni, passava la ricreazione nel cortile della scuola “Peleteiro” di Santiago di Compostela a tirare a canestro. Neppure il fatto di essere la unica ragazza in una quadra interamente maschile l’ha fatta desistere. Anzi, quelle alzatacce all’alba il sabato mattina per disputare i primi match in palestre piccole e fredde, non hanno fatto che rafforzare il suo desiderio.

Il professionismo: di quello parlava in continuazione con la sorella Silvia con cui litigava spesso in campo ma, che in fondo, era la persona che meglio la capiva e che da sempre era la sua maggior confidente. La sua determinazione era così tanta che Blanca passava ore e ore extra ad allenarsi con il padre Carlos, ex giocatore professionista: “con la squadra della scuola ci allenavamo un’ora, o al massimo un’ora e mezza a settimana, perché i gruppi sportivi erano tanti e la palestra solo una” racconta. “Sapevo che se volevo arrivare da qualche parte avevo bisogno di allenarmi di più. E così ho fatto”.

Blanca Millán e la sorella Silvia

Blanca Millán e la sorella Silvia

Poi quel sogno si è fatto sempre più reale.

Una doccia fredda

Blanca a 14 anni viene convocata in nazionale. In quel momento capisce che tutto il lavoro fatto stava dando i suoi frutti e che ci poteva essere un futuro al di là del basket della scuola. Durante l’Europeo U16 disputato a Debrecen in Ungheria nel 2014, la ragazza trascina le compagne alla conquista del bronzo e il suo talento non passa inosservato agli scout americani. Iniziano ad arrivare numerosissime offerte da vari college ma, dopo che coach Barron le fa ben due visite in Galicia, Blanca non ha dubbi e accetta la proposta di Maine.

Giocare negli USA l’avrebbe sicuramente aiutata ad avvicinarsi al suo obiettivo. Senza contare poi l’aspetto accademico ad esso connesso: “in Spagna non sarebbe stato possibile giocare e studiare“.

Nonostante l’entusiasmo, l’impatto con il college basket è tuttavia una doccia fredda per la giovane spagnola. “Era tutto diverso: la lingua, la cultura, lo stile di vita. Anche se avevo studiato in una scuola bilingue con metà materie in spagnolo e metà in inglese, quando sono arrivata in Maine non capivo quasi nulla. Stavo quasi per tornare a casa!” ammette. “Anche il basket era completamente differente: molto più fisico e veloce rispetto a quello spagnolo. Il primo anno ho fatto poco perché non capivo bene cosa l’allenatore si aspettasse da me. Non conoscevo la lega, né le giocatrici: è stata una stagione di adattamento”.

Un pilastro difensivo

Ma anche se lei si sente assai spaesata, coach Barron sa esattamente cosa vuole dalla sua guardia tanto da schierarla da titolare in ben 34 partite, cosa inusuale per una freshman. In quella prima stagione, il suo ruolo è pressoché difensivo, ma è proprio misurandosi con le avversarie più forti che inizia a migliorare. A fine stagione, tra i vari riconoscimenti, arriva anche la menzione nell’American East All Defensive Team e una maggiore consapevolezza nei propri mezzi.

Blanca si mette al lavoro studiando le partire delle avversarie, le sue e quelle delle atlete migliori della NCAA. Le sue percentuali migliorano a vista d’occhio e il suo nome inizia a farsi strada tanto nelle classifiche della conference come a livello nazionale: nel suo anno da sophomore è tredicesima nella NCAA per numero di palle rubate (99) e seconda in conference per punti di media (17.5). Da junior diventa la quarta giocatrice della American East a vincere nella stessa stagione il premio come  Player of the Year e Defensive Player of the Year.

Blanca Millán

Blanca Millán e i premi vinti nel 2018

Tutto accade per una ragione

Tutto sembra procedere nel verso giusto, ma il destino si sa, è sempre in agguato. Dopo appena sei partite nel suo senior year –  il più importante in ottica WNBA – una lesione al legamento crociato interrompe il sogno. Blanca lascia la squadra con un ruolino di marcia di 18.2 punti di media, 6.3 rimbalzi e 1.2 assist. Ma  la ragazza non si perde d’animo e sfrutta quel riposo forzato per studiare il suo gioco e a lavorare sui suoi punti deboli. “La lesione è stato un colpo durissimo per me a livello mentale: all’improvviso tutto si è fermato. Cercavo una spiegazione che non c’era, e quindi non ho potuto fare altro che accettare l’infortunio e affrontarlo. Ho capito però che tutto accade per una ragione.

Di lì a poco tutto il torneo viene bloccato per la pandemia e per Blanca si riaccende la speranza: grazie alle nuove regole NCAA, può infatti “rigiocare” il suo anno da senior.

E lei non si lascia sfuggire l’occasione. Al suo ritorno in campo il 10 dicembre contro Providence, mette a referto 30 punti, 14 rimbalzi, 3 assist e 3 recuperi. Appena due settimane dopo si supera con 34 punti e 9 rimbalzi.  Non a caso, delle attuali 14 vittorie delle Black Bears, ben 11 portano il suo nome.

L’anno della consacrazione

Con una media di 22.7 punti a partita, Blanca è infatti al 13° posto a livello nazionale per FG%. Secondo Lines.com, inoltre, al momento la sua posizione in chiave WNBA si assesta alla posizione #86. È quindi possibile affermare che è soprattutto grazie a lei se Maine è entrata nella Top 25 delle Mid Majors: è infatti prima nella American Est (14-1) e il suo record di 10 vittorie fuori casa è secondo solo a quello di Stanford.

In questo suo ultimo anno di college è innegabile come la numero 22 di Maine abbia alzato l’asticella del suo gioco. Innanzitutto, mette a posto i piedi più velocemente trovando meglio la posizione. In questo modo, anche la sua efficacia nel tiro da tre  è aumentata (dal 27.2 % del suo junior year è passata al 37.2 %).

 

 

In fase di palleggio è decisamente migliorata in termini di fantasia ed esecuzione:

 

 

Sul lato difensivo è molto efficace nei recuperi (2.9 di media a partita) e nei rimbalzi (7.5). Merito anche di un ottimo timing e soprattutto di una mentalità aggressiva. Blanca è infatti molto abile nel chiudere le porte dell’attacco alle guardie avversarie e a essere molto presente sotto canestro.

La nuova stella spagnola

Non avrà lo SWAG o la visibilità di Paige Bueckers, ma a Maine e in Spagna è già diventata una stella.

Come gestisce tutta questa pressione? “Con molto piacere e distanza” spiega. “I miei genitori mi hanno insegnato che i riconoscimenti e gli elogi non servono molto, anche se indubbiamente fanno piacere. Solo il duro lavoro paga veramente. Non ci penso a togliere il piede dall’acceleratore”.

Le continue menzioni come “player of the week”  ne sono una chiara dimostrazione: al momento è a quota cinque in stagione, tredici in carriera, il che la rende la seconda giocatrice più premiata della storia del programma di Maine. Partita dopo partita, inoltre, i riconoscimenti in questa ultima stagione si stanno susseguendo: in queste ultime settimane è  stata inserita nella lista per il Becky Hammon Mid-Major Player of the Year e nella watch list per la Senior Class Award  .

Ma, come dice anche Blanca, non è ancora il momento di mettere la parola “fine” a questa stagione: c’è un Torneo da conquistare e un sogno chiamato WNBA da realizzare.

 

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