La stagione
4-14: capita a tutti di sbagliare un pronostico ma Kyle Boone, giornalista della Cbs, questo record attribuito ad Auburn nella Sec se lo ricorderà a lungo. Non solo perché Bruce Pearl l’ha fatto stampare su una maglietta per usarlo come arma motivazionale, ma anche perché i Tigers sono stati non tra i migliori, ma i migliori della conference chiusa con 13-5. E sì che tra infortuni e inchieste, la squadra ha perso un pezzo dopo l’altro e si è ritrovata con un gruppo molto giovane con un centro di 1.90 cm e pochissime certezze. E invece Bryce Brown e Mustapha Heron sono i principali artefici di un attacco tra i primi della nazione con 85 punti a partita che si basa su una flex offense guidata da Jared Harper, sophomore che ha limitato i momenti fuori controllo raddoppiando i suoi assist rispetto all’anno scorso. E’ grave però l’infortunio ad Anfernee McLemore, unico giocatore sopra i due metri del quintetto, che rende i Tigers ancora più piccoli e corti. Buon per coach Pearl che Chuma Okeke si sia confermato quel gran bel prospetto che ci si aspettava e adesso gran parte del peso del frontcourt cadrà sulle sue spalle.

Bruce Pearl (Auburn)
Il giocatore chiave
Sa tirare e penetrare, difende forte e va a rimbalzo. Classica guardia tosta tuttofare, è il miglior giocatore dei Tigers per fisico e talento e senza di lui i suoi compagni non vanno da nessuna parte. Sophomore ma già leader, l’unica pecca della sua stagione è un tiro da 3 che entra parecchio a fatica (32%) mentre l’anno scorso era molto più affidabile. Ma il resto funziona tutto e bene.
I prospetti
Heron ha senz’altro chances da Nba, perché ha già conoscenza del gioco e fisico da piano di sopra, ma potrebbe non essere l’unico a tentare la carta del draft. Inutile dire che un altro anno al college gli farebbe solo bene, ma le quotazioni di Chuma Okeke sono in rialzo: un’ala versatile di oltre due metri con 7 piedi di wingspan, atletico e dotato di buona mano piace sempre agli scout di qua e di là dell’oceano.