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Atlantic 10 – Facce nuove al comando

BasketballNcaa - EC Matthews (URI)
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 7 Nov, 2017

La conference

Estate dai grandi cambiamenti nella zona dell’Atlantic 10. Dopo la grande stagione di Dayton, metà della rotazione dei Flyers si è laureata e coach Archie Miller è volato in Indiana sulla panchina degli Hoosiers. Al suo posto è arrivato Anthony Grant, nove stagioni tra Alabama e VCU e poi assistant di Billy Donovan a OKC, che avrà a disposizione una delle squadre più giovani della conference guidata da Xeryius Williams, uno dei pochi superstiti dello scorso anno. Tutti gli occhi saranno però puntati su Kostas Antetokounmpo e i tifosi dei Flyers sperano che Giannis non si sia preso tutto il talento in famiglia, lasciando qualcosa anche al fratellino. Anche VCU ha cambiato coach, assumendo Mike Rhoades, proveniente da una parentesi di tre anni non troppo felici a Rice. Il discorso è un po’ lo stesso di Dayton, roster giovanissimo con ben dieci giocatori nei primi due anni, con una punta eccezionale in Justin Tillman. Difficile che queste squadre si confermino nelle prime due posizioni della conference come l’anno scorso, e la favorita dell’A10 è Rhode Island che ha conservato gran parte del roster che ha sfiorato le sweet sixteen lo scorso anno. Dietro ai Rams ci sono St. Bonaventure e St. Joseph’s grazie all’esplosività dei loro backcourt. Jaylen Adams e Matt Mobley rischiano di guidare uno degli attacchi più elettrizzanti della nazione, magari riportando i Bonnies al torneo dopo sei anni di assenza, mentre Lamarr Kimble e Shavar Newkirk saranno i leader di una squadra profondissima come gli Hawks, che possono contare anche sul ritorno in campo dopo l’infortunio di Pierfrancesco Oliva. Il potenziale player of the year della conference gioca a Davidson e risponde al nome di Peyton Aldridge, il “Larry Bird dell’Atlantic 10” secondo John Giannini, coach di La Salle. Dovrà però battere la concorrenza di E.C Matthews, all’ultimo anno della sua carriera collegiale con URI.

La favorita – Rhode Island Rams

Sfortunatamente per loro, al Torneo 2017 hanno incontrato un Tyler Dorsey che ha tirato col 90% dal campo, ma la scorsa stagione dei Rams resterà come una delle migliori di sempre dell’ateneo. Hanno perso dieci partite ma molte solo per pochi punti, fatto sta che E.C Matthews e compagni, con un anno in più sulle spalle, sono i grandi favoriti pur avendo perso due importanti pedine come Hassan Martin e Kuran Iverson. Il roster è molto esperto, oltre a Matthews anche Jarvis Garrett e Jared Terrell sono all’ultimo anno. Sotto canestro si aspetta il grande salto del sophomore Cyril Langevine, tredici minuti di media lo scorso anno. Ci sarà ancora il nostro Nicola Akele che uscirà dalla panchina portando il suo consueto cocktail fatto di atletismo e garra.

Il quasi miracolo dei Rams

Le contenders – St. Bonaventure Bonnies, St. Joseph’s Hawks

Entrambe possono insediare i Rams, che non sono proprio l’emblema della continuità, grazie alla capacità di segnare dei loro backcourt. Jaylen Adams è il terzo contendente al premio di Mvp della conference e può benissimo finire in top 10 sia nella classifica marcatori che in quella degli assist. Con Matt Mobley, forma un reparto che ha garantito l’anno scorso 40 punti, 10 assist e 10 rimbalzi a partita ed entrambi dal campo non escono mai: 37.4 minuti di media per Adams, 38.3 per Mobley. Il grande dubbio sui Bonnies è l’affidabilità del reparto lunghi, dove il giocatore con più esperienza è Amadi Ikpeze al secondo anno, che ha giocato la bellezza di 9 minuti di media e ha collezionato sette DNP nelle conference game. Gli Hawks, invece, fanno dell’esperienza e della lunghezza il loro punto di forza e lo scorso anno coach Phil Martelli ha usato una rotazione di dieci giocatori, destinata ad allungarsi con il rientro di Pierfrancesco Oliva. I leader sono Kimble e Newkirk che hanno nelle mani una quarantina di punti che si aggiungono alle grandi capacità realizzative della coppia di ali James Demery e Charlie Brown. Il buco nel roster sta nello spot di centro dove, oltre al freshman Anthony Longprè, non c’è proprio nessuno.

I prospetti

L’Atlantic 10 non è mai stata una grande fucina di prospetti Nba, ma spesso è stata una delle conference più poliglotte dell’intera nazione, grazie ai continui recruit internazionali di coach Bob McKillop, vedi Gudmundsson, Ekwu e Giamoukis per restare al roster attuale di Davidson, o di George Washington, che nel 2013-14 contava quattro giocatori stranieri tra cui Pat Garino. In quest’ottica si sono anche inseriti i nostri connazionali Pierfrancesco Oliva e Nikola Akele, ma soprattutto Dayton si è aggiudicata Kostas “The Baby Greek Freak” Antetokounmpo. Per il resto, l’Atlantic 10 rischia di portare almeno cinque giocatori nella top 30 dei marcatori e cioè i già citati Aldridge, Adams, Mobley, Newkirk, Matthews. Nelle squadre di bassa classifica, da seguire B.J Johnson e il suo compagno a La Salle Pookie Powell e Otis Livingston II a George Mason.

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