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8. Villanova, la dittatrice della Big East

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 25 Ott, 2018

Il ranking di basketballncaa.com. Ecco la classifica

La squadra

Si può restare ad alto livello da campioni Ncaa in carica, ma senza i quattro artefici principali di quel titolo? Sì, se ti chiami Villanova. La squadra di Jay Wright conterà su un paio di veterani di peso (Eric Paschall e Phil Booth), qualche sophomore in rampa di lancio e diversi volti nuovi dal talento indubbio. Undersized ma versatili, talentuosi e guidati da un coach ormai assurto a livello di santone del college basket: quasi sicuramente non si toccheranno i livelli stellari di pallacanestro visti l’anno scorso, ma i Wildcats hanno tutti i pezzi giusti per partire da favoriti nella Big East, come d’abitudine. E magari sorprendere a marzo.

Il giocatore chiave

Ci sono pochissimi giocatori smaliziati e versatili come Booth: il suo contributo sarà molto importante, su più fronti, ma il vero ago della bilancia sarà Eric Paschall. Rimasto sempre un po’ sullo sfondo per necessità di squadra, l’ex Fordham smetterà i panni del gregario per vestire quelli di leader. Dovrà fare di tutto: da chiamare i giochi a dare una mano a rimbalzo, da difendere ovunque a mostrare miglioramenti (già intravisti in preseason) al tiro. Il suo 35.6% dall’arco non è di certo malvagio per una PF, ma resta una percentuale che sfigura facilmente in una squadra così perimetrale. Insomma: un suo salto di qualità sarebbe quello di Nova stessa.

I prospetti

I quattro freshmen portano alti picchi di talento individuale sui quali costruire futuri giocatori NBA. Cole Swider, per esempio, è un’ala dalla statura importante (208 cm) e con un range di tiro che finirà sui taccuini di tanti ma, tirando le somme, il prospetto più intrigante è Jahvon Quinerly. PG col QI cestistico di chi sembra nato su un campo da basket, può fare la differenza in molti modi, in primis come scorer, ma dovrà lavorare sul fisico per ovviare alla poca esplosività che ne sembra pregiudicare l’efficienza al ferro. Si parla tanto delle matricole di Nova, ma poco di Jermaine Samuels, il quale potrebbe finire per essere il giocatore col maggior numero di qualità traducibili a livello NBA. Il sophomore avrà tanti minuti nello spot di SF e, quindi, spazio per mettere in mostra le sue qualità. Atletismo a palate, buon tecnica di tiro, capacità d’impatto in entrambe le metà campo: con qualche frenesia in meno e miglioramenti nel ball-handling, potrà essere un fattore determinante nel prossimo futuro.

Pronostico

Le insidie non mancano nella Big East (Marquette e St. John’s su tutte) e dovreste fidarvi fino a un certo punto del ritornello che vuole il livello della conference in ribasso. Nonostante ciò, Villanova ha i numeri necessari per imporsi con autorità. Se poi le cose dovessero girare particolarmente bene, non sarebbe da escludere nemmeno un percorso netto al Torneo fino a un ritorno – oggi alquanto insperato – alle Final Four.

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