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West – L’ultimo atto di Luka Garza con Iowa

Luka Garza Iowa Oregon March Madness 2021

Oregon in ascesa, Drew Timme fantastico, Oklahoma gagliarda, Creighton che fa gran fiammate e USC che non lascia scampo a Kansas. Il secondo turno della West Region ha offerto spunti interessanti, ma ci costringe anche a salutare il miglior giocatore di questa stagione, Luka Garza.

#7 Oregon – #2 Iowa 95-80
#1 Gonzaga – #8 Oklahoma 87-71
#5 Creighton – #13 Ohio 72-58
#6 USC – #3 Kansas 85-51

 

Oregon fa calare il sipario su Garza

Niente Sweet 16 per Luka Garza, solo lacrime e abbracci al termine del match con Oregon. Non basta infatti una sua ennesima prestazione incredibile e così Iowa è eliminata dai Ducks al secondo turno. Per il numero 55 degli Hawkeyes, una partita-manifesto delle sue qualità: devastante in area sfruttando il perenne mismatch, lucido dall’arco (3/4), efficace anche quando viene raddoppiato. Chiude la gara a 36 punti e 9 rimbalzi, ma i suoi compagni lo aiutano poco e niente. Proprio un finale di carriera amaro.

I Ducks hanno la meglio: 56% dal campo e 44% da tre per i ragazzi di coach Dana Altman che hanno attaccato collettivamente con convinzione e ritmo, facendo girare bene la palla (25 assist su 38 canestri) per punire la difesa spesso pigra degli avversari. Il mattatore è il senior dominicano Chris Duarte, che chiude con 23 punti e 7 assist una partita in totale controllo, ma le giocate che indirizzano la gara a cavallo dell’intervallo arrivano dall’ottimo LJ Figueroa (21 punti con 5/9 dall’arco).

Oregon si toglie dunque la soddisfazione di un upset pesante e manda un chiaro messaggio a USC, sua prossima avversaria nelle Sweet 16: vendicare il -14 subito in regular season è alla sua portata.

Luka Garza scores 36 points in his final college game

 

Che brava Oklahoma, peccato giocasse contro Gonzaga

Per la prima volta in stagione, un’avversaria degli Zags ha tirato dal campo meglio di loro (50% contro 49.1%), eppure ha perso di 16 punti. Nonostante l’assenza di De’Vion Harmon e la giornataccia di Brady Manek (1/8 al tiro), Oklahoma ha disputato un’ottima partita, ma alle fine ha solo messo in evidenza quel che i più sanno già da tempo: contro Gonzaga, la coperta è sempre corta.

I Sooners hanno fatto una bella impressione sin da subito, approcciando la gara a ritmi sostenuti: è solo che non puoi concretamente sperare di farla franca giocando proprio alla velocità preferita da Gonzaga. Risultato: -12 all’intervallo, Zags che fanno pagare caro le 9 perse avversarie e che mettono insieme un 17/30 dal campo e un 8/8 ai liberi.

Coach Lon Kruger allora cambia registro. Le percentuali di Gonzaga calano, Jalen Suggs e Joël Ayayi fanno più fatica a trovare il canestro (chiuderanno comunque con 16 e 12 punti), Oklahoma spreca di meno, può contare su un Austin Reaves fuori di senno al tiro (11/17 per 27 punti) e un Kur Kuath eccezionale a protezione del ferro (sue 5 delle 8 stoppate di OU).

Tutto molto bello, ma non basta a riaprire la partita. Dall’altra parte c’è Drew Timme che è una macchina infallibile che non conosce soste. Career-high da 30 punti con 9/12 da due e 12/14 ai liberi (oltre a 13 rimbalzi e 4 assist), giocate in post basso con ferri del mestiere incredibili per un sophomore e canestri pesanti nel secondo tempo, dando risposte concrete proprio nei momenti (non lunghissimi, a dire il vero) di maggiore appannamento di Gonzaga.

Capito perché sono ancora imbattuti?

 

USC domina Kansas

Tutto troppo facile per USC: i Trojans passeggiano su una Kansas acciaccata e poco lucida. Dopo un inizio a rilento per entrambe le squadre, i fratelli Mobley hanno alzato l’asticella e da lì la partita non è mai più stata in discussione. A brillare di più questa volta è Isaiah, che chiude con 17 punti, 8 rimbalzi e un cruciale 4/5 da tre. Per Evan, arriva comunque la solita doppia doppia da 10 punti e 13 rimbalzi.

USC ha mostrato nel complesso un livello di intensità notevole, sfruttando la fisicità dei suoi interpreti per asfissiare i Jayhawks nella metà campo difensiva e punirli in quella offensiva. A nulla sono serviti il rientro di David McCormack in quintetto e di Jalen Wilson in panchina, tantomeno la buona prova di Marcus Garrett su entrambi i versanti: coach Bill Self raccoglie i cocci della peggiore sconfitta nella storia di Kansas al Torneo Ncaa.

Il volto buono di Creighton

Imprevedibile, un po’ pazza, soggetta a enormi alti e bassi fra una partita e l’altra o all’interno della stessa. Creighton è tutto questo, ma contro Ohio ha fatto abbondantemente il proprio dovere e, nel complesso, ha mostrato il suo volto migliore.

Tutto è andato come meglio non poteva in una partita il cui esito sembrava proprio segnato già all’intervallo (+15 Bluejays). Marcus Zegarowski ha fatto fuoco e fiamme (13 punti nel primo tempo, 20 alla fine) e Christian Bishop (12 punti e 15 rimbalzi) ha banchettato in un’area che i Bobcats non sono bravi a proteggere.

Cosa altrettanto importante, Creighton ha messo la museruola ai due avversari più pericolosi (4/22 al tiro per Jason Preston e Ben Vander Plas, nessuno dei due in doppia cifra), col risultato di rendere quasi irriconoscibile l’ottimo attacco di Ohio (31.8% al tiro e 14 perse).

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