
Devin Vassell – Florida State
Luogo di nascita: Peachtree Ridge, Georgia
Data di nascita: 23/8/2000
Altezza: 201 cm
Peso: 88 kg
Ruolo: 2-3
Squadra: Florida State
Stats 2019-20: 12.7 PTS, 5.1 REB, 1.6 AST, 0.5 STL, 41.5% 3FG
#10 nel Super Mock Draft NBA
Carriera
A Florida State piacciono i giocatori alti e forse per questo alla Nba piacciono spesso i giocatori che escono dal college di Tallahassee, una fucina di tweener che ingolosiscono molte franchigie di professionisti. Devin Vassell non fa eccezione. Entrato in università dopo una carriera liceale normale (“Quando recluto non mi interessa il rating dei giocatori. Io cerco perle nascoste“, ha detto coach Leonard Hamilton), Vassell è emerso pian piano come giocatore perfetto per la Nba, tanto da essere entrato nella Top 10 del nostro Super Mock Draft. Motivo? Facile: guardia di 2.01 capace di difendere e con tiro. Cioè quello che molte squadre cercano come il pane: se va bene hai una stella, se va male hai un role player. In pratica le possibilità di sbagliare la scelta si abbassano. E questa cosa ai GM non dispiace per niente.
Punti di forza
Tiro – Non parliamo per forza di tiro da 2 o da 3 punti, ma del fondamentale in quanto tale, che per Vassell è assolutamente fluido e naturale. Non a caso ha chiuso la scorsa stagione come secondo miglior tiratore da tre della ACC, con un’ottima eFG% (58.8%). Il che, calcolando il minutaggio mai eccessivo delle rotazioni dei Seminoles (28.8 min) restituisce la fotografia di un giocatore preciso e anche capace di selezionare i tiri da prendere.
Difesa – C’è chi lo ha definito “la miglior ala difensiva del Draft”. Chiaramente tutte le descrizioni enfatiche lasciano il tempo che trovano, ma è evidente che sia per caratteristiche personali sia per caratteristiche tecniche le capacità difensive di Vassell siano un fattore determinante in vista di una scelta. La sua mobilità laterale è già buona e il suo wingspan (208 cm) lo rende ottimo per occupare gli spazi e sporcare le linee di passaggio.
Completezza – Fase offensiva, difensiva, tiro dal palleggio o in situazione di catch-and-shoot, situazioni di p&r, turnover ratio, gioco 1-vs-1, difesa sulla palla, atletismo. Probabilmente non c’è una sola caratteristica nella quale Vassell eccelle, ma in compenso è davvero difficile trovare un vero tallone d’Achille. Un aspetto che è sia punto di forza, sia di debolezza.
Punti deboli
Mancanza di picchi – Il suo non avere alcun difetto realmente strutturale può rivelarsi anche un punto debole. Di base i tanti estimatori delle qualità del ragazzo si concentrano sul fatto che anche le sue possibili carenze sono in realtà aspetti del gioco tecnici migliorabili con il tempo. Chi si concentra sui punti deboli imputa a Vassell il fatto di non essere un grande creatore di gioco. A partire dalle sue abilità in palleggio, alla sua gestione di isolamenti in 1-vs-1 e gestione dei pick & roll. Vassell non è un play e non sembra abbia la mentalità per diventarlo. E probabilmente non è la guardia attorno alla quale far ruotare un intero attacco. Ma al di là di questo non ha evidenti lacune.
Aggressività – Un’altra delle caratteristiche che sembrano mancare a Vassell è l’aggressività. Talvolta il giocatore dà la sensazione che si estranei un po’ dalla gara, soprattutto nella fase offensiva, rifiutando qualche tiro o preferendo non forzare.
Paragone
I paragoni con Vassell si sprecano, lo hanno associato a infiniti giocatori. Il paragone immediato è con Mikal Bridges, anche se la sensazione è che abbia molto più potenziale. Spostiamo l’asticella in alto e passiamo a i cosiddetti 3&D, troviamo sulla scia di Vassell prima Robert Covington e poi Danny Green. Saliamo ancora immaginando una produzione offensiva superiore? Khris Middleton, che forse è il miglior paragone come ceiling. Di lui sostanzialmente si dice che potrebbe diventare, al massimo, un super secondo-violino. Il più forte di tutti i tempi? In effetti potrebbe ricordarlo: era Scottie Pippen. Auguri.