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Rick Pitino progetta il colpo grosso a St. John’s

A Rick Pitino manca un ultimo passaggio per completare una rinascita che lo posizionerebbe (o forse lo riposizionerebbe) tra i grandi coach del college basket. E per certi versi è perfetto o suggestivo che questa rinascita personale si accompagni a quella di una grande università finita per anni nel dimenticatoio: la newyorkese St. John’s.

Nel nome di Lou

I parallelismi tra passato e futuro sono tanti. La storia e i successi di St. John’s sono legati a un allenatore carismatico e iconico come Lou Carnesecca. Nato a New York, con la Grande Mela tatuata nel cuore, Carnesecca reclutava giocatori sostanzialmente tutti nell’area della città e del New Jersey, lo stato confinante. Ha allenato dal 1965 al 1992, con una piccola pausa per passare un paio di anni alla ABA (prima dell’unione nella NBA) alla guida dei New York Nets, che porta peraltro in finale.

Carnesecca non ha mai vinto un titolo Ncaa, ma ha portato St. John’s nel gotha della pallacanestro universitaria con l’apice di una Final Four nel 1985, con una squadra che schierava Mark Jackson, Chris Mullin, Walter Berry, Bill Wennington e Ron Rowan. Dopo di lui è stato un tormento. Il college ha cercato nuovi volti, ma mai nessuno è riuscito a riportare la squadra ai fasti degli anni di Carnesecca.

Lou Carnesecca - St John's

Oltre 800 vittorie in carriera, 500 in D-I tutte con St John’s a suon di maglioni colorati: lo storico coach si è spento lo scorso dicembre a 99 anni

Questo fino all’arrivo di Pitino. Anche lui newyorkese fin nel midollo, anche lui ha allenato per un breve periodo i New York Knicks, e lui addirittura con un palmares persino più scintillante di Carnesecca, con titolo Ncaa vinto sia con Kentucky sia con Louisville. Il coach però ha anche diverse denunce sulle spalle. E’ stato chiacchierato più volte per le tecniche di reclutamento al limite e ha scontato anche un pesante ban dalla Ncaa che lo ha tenuto per anni lontano dalle panchine.

Rick Pitino è ripartito da Iona, altro college di New York, e poi è stato scelto da St. John’s e col senno di poi la mossa dei dirigenti dei Red Storms sembra in effetti la più sensata possibile. Chi meglio di un coach newyorkese che ha bisogno di rilancio personale per completare la trasformazione della squadra? Sono passati due anni e la scelta ha già pagato.

L’ultimo step

Primo anno record di 20-13 e convocazione al Torneo sfiorata. Secondo anno record 31-5, team con una delle migliori difese di tutta la Ncaa e ingresso alla March Madness con seed numero 2. L’eliminazione precoce patita contro Arkansas è stata vissuta male dai tifosi. Ma l’università ha capito di aver messo le mani sul coach giusto e ha aperto i cordoni della borsa per permettergli i migliori reclutamenti sul mercato dei transfer.

Manca l’ultimo passaggio, una lunga run al Torneo o magari una nuova Final Four, per completare una doppia rinascita: quella dell’allenatore e quella della squadra. I primi segnali che arrivano del portale sono più che incoraggianti. St. John’s si è aggiudicata l’innesto in squadra di una serie di guardie di primo livello. Solo per citare le più quotate: Jason Sanon da Arizona State, Ian Jackson da North Carolina, e da ultimo Dylan Darling che è stato Big Sky player of the year la scorsa stagione con Idaho State.  Sotto canestro invece arrivano Dillon Mitchell da Cincinnati (prima ancora a Texas) e Bryce Hopkins da Providence, entrambi prototipi del giocatore perfetto per il sistema difensivo di Pitino, fisici e versatili cui si affiancherà il centro all’ultimo anno Zuby Ejiofor, reduce dalla sua miglior stagione in carriera.

Ci sono tutti gli ingredienti per un nuovo super team. Il tutto però va mischiato con le aspettative altissime che mette sulle sue squadre la città di New York, ancora di più la fan base di St. John’s che aspettava da anni il ritorno dell’università ai piani alti della Ncaa. Va detto che Rick Pitino ha sempre dovuto confrontarsi con alte aspettative. La prossima tappa della sua carriera sarà sostituire Carnesecca nel cuore dei tifosi dei Red Storm.

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