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Midwest – Terremoto e tragedia, si salva solo Houston

Houston March Madness Thompson Oregon State

Houston March Madness Thompson Oregon State

Terremoto nel Midwest Regional con una serie di upset al secondo turno che hanno bilanciato un primo round che era filato via liscio per tutte le teste di serie. E così, in una sola notte sono sparite la numero #1, la numero #3 e la numero #4 del tabellone e anche la numero #2 Houston ha rischiato grosso.

#8 Loyola Chicago – #1 Illinois 71-58
#11 Syracuse – #3 West Virginia 75-72
#2 Houston – #10 Rutgers 63-60
#12 Oregon State – #4 Oklahoma State 80-70

Un penny nell’oceano

Ci risiamo, di nuovo Loyola Chicago, di nuovo upset, tre anni dopo la corsa che nel 2018 portò i Ramblers alla Final Four. Allora però avevano battuto le teste di serie numero #6, #3, #7 e #9, non la numero #1 del tabellone ossia Illinois, che arrivava alla March Madness considerata la terza favorita dietro Gonzaga e Baylor che invece è stata spazzata via come se i ruoli fossero invertiti: Loyola una big di power conference e Illinois un ambizioso e bel strutturato programma da mid major.

Non c’è una sola cifra che abbia realmente senso citare, i Ramblers hanno giocato nettamente meglio e fine della storia. Hanno difeso perfettamente, contenendo il centro Kofi Cockburn e paralizzando tutti gli altri (Trent Frazier e Da’Monte Williams 4 punti in due) e allo stesso tempo hanno attaccato in maniera impeccabile, prendendo sempre buoni tiri, penetrando la difesa con movimenti senza palla e soprattutto sfruttando Cameron Krutwig, che ha giocato una delle migliori partite della stagione: 19 punti, 12 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperate. Se volete farvi un regalo, gustatevi i suoi highlights.

Cameron Krutwig's 19 points help Loyola Chicago stun Illinois

 

Ayo Dosunmu ha chiuso la sua carriera al college (andrà in Nba) con 9 punti dopo 42 partite terminate in doppia cifra. “Ma ieri non saremmo riusciti a buttare un penny nell’oceano“, ha detto la star degli Illini dopo la gara. Il fatto è che gran parte del merito va a Loyola, che adesso affronterà Oregon State.

Al contrario, c’è una squadra per cui fare canestro da 3 è stato proprio facile come gettare un penny nell’oceano. Syracuse, che in stagione veniva da un discreto 34.3% dall’arco, ha iniziato il match contro West Virginia segnando una tripla e da quel momento non si è più fermata chiudendo con 14/31 da 3 (45.2%). Il killer, che ormai non si ferma più, è stato Buddy Boeheim (25 punti con 6/13 da 3) che ha anche segnato la tripla “ignorante” che ha chiuso le porte in faccia alla rimonta di West Virginia.

 

Insomma, la difesa storicamente fisica dei Mountaineers è stata neutralizzata a suon di spingardate mentre al contrario la ragnatela della zona di Syracuse è risultata indigesta anche per West Virginia che ha vissuto di alcune folate dall’arco, ma non è stata capace di trovare ritmo (per Derek Culver 7 punti con 2/9 dal campo).

Scatto d’orgoglio

Fino a 5 minuti dalla fine Rutgers non solo era in vantaggio ma dava l’impressione di poter controllare la gara. Poi l’energia e la fisicità di Houston, che ha il merito di averci creduto fino alla fine, hanno prevalso con un 2+1 a rimbalzo del freshman Tramon Mark che ha dato il primo vantaggio ai Cougars a 24 secondi dalla fine, prima che Geo Baker perdesse palla in attacco e mettesse fine al Torneo degli Scarlet Knights.

 

Attenzione però, perché Houston è sembrata tutto fuorché imbattibile. Come al solito i ragazzi di coach Sampson sono stati una banda di belve a rimbalzo (39-29 ma 16-8 quelli offensivi), ma molto spreconi in attacco e tutti poco precisi al tiro ad eccezione di Quentin Grimes (22 punti e 5/9 da 3) che però al di là dei numeri non ha davvero lasciato il segno. Va detto che i Cougars hanno anche incrociato una serata di grazia di una delle peggiori squadre dall’arco della March Madness, ossia Rutgers, che contro Houston ha tirato 7/16 (43.8%). Ma alla fine non è bastato e almeno una testa di serie si è salvata.

Ethan Thompson vs Cade Cunningham

Uno non l’avete mai sentito nominare, l’altro è la probabile prima scelta assoluta al prossimo draft. Alla March Madness però ha prevalso il primo, a livello di squadra e individuale. Vi avevamo segnalato Ethan Thompson fosse il giocatore da tenere d’occhio di Oregon State ma ha superato le aspettative e ha portato Oregon State a passare il secondo turno, cosa che non accadeva dal 1975. La point-guard all’ultimo anno ha gestito una partita complicatissima: prima per problemi di falli, poi a causa delle pressioni della difesa di Oklahoma State. Risultato? Un gigante: 15/16 dalla lunetta e 26 punti finali. Grande direttore d’orchestra di una squadra compatta.

 

E Cunningham? Ha giocato una partita più frizzante di quanto fatto all’esordio, ma ha sofferto la marcatura di Warith Alatishe ed è stato lasciato troppo solo dai compagni e comunque, pur mostrando di provarci fino alla fine, è stato poco preciso (2/9 da 2 e 4/11 da 3).  Certo, i momenti in cui Oklahoma State è sembrata poter riacciuffare la gara hanno coinciso con i lampi di Cunningham. Il fatto è che altri hanno deluso, a partire da Avery Anderson che veniva da un periodo di grazia. C’è di buono che l’anno prossimo i Cowboys ritroveranno tutti i giocatori (3 freshmen e 4 sophomore in rotazione) a parte la loro star.

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