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#5 Marquette, che squadra sei?

La squadra

I Golden Eagles sembravano proprio sulla strada giusta per vivere una stagione memorabile, grazie a uno scorer immarcabile (Markus Howard), due spalle di livello (i fratelli Hauser) e una difesa finalmente più affidabile rispetto al colabrodo dei due anni passati. Le vittorie in non-conference con Louisville, Kansas State, Wisconsin e Buffalo avevano dato loro credito presso gli osservatori e grande slancio in vista della stagione regolare nella Big East. Le cose stavano andando a gonfie vele, con un record 12-2 a fine febbraio. Poi però la squadra di coach Steve Wojciechowski è come implosa, chiudendo con quattro sconfitte di fila che hanno consegnato il titolo nelle mani di Villanova. Nemmeno il torneo di conference ha offerto occasione di riscatto, con l’eliminazione in una semifinale al veleno contro Seton Hall.

Insomma, Marquette ha sorpreso, poi entusiasmato e infine deluso. Ciononostante, snobbarla adesso potrebbe essere un errore. Fra palate di palle perse, una difesa fattasi più vulnerabile del previsto e una scarsa lucidità nei finali, la squadra di Milwaukee non ha fatto un figurone ultimamente. Questo però è anche un gruppo capace come pochi di produrre grandi fiammate e di ribaltare le partite in un amen. Quale versione vedremo alla March Madness?

Giocatore chiave

Quanto fatto da Markus Howard quest’anno ha dello straordinario. Nel college basket, ne troviamo tanti di giocatori che portano sulle proprie spalle il peso dell’attacco ma nessuno lo fa come il Player of the Year della Big East. 25 punti e 4 assist di media tirando col 40.8% da tre, con 10 gare chiuse con almeno 30 punti, fra cui i 53 segnati in casa di Creighton (record all-time nella conference). Giocatore NBA fatto e finito, con range di tiro illimitato e capacità di segnare da tre nelle situazioni più complicate e improbabili, anche quando braccato dai difensori. Se è in giornata, non ce n’è per nessuno. E Marquette può tornare a sognare.

 

Prospetti

Col solo Howard, Marquette non potrebbe essere una delle squadre più pericolose dall’arco (39.3%, 9a in Division I). In questo senso, fratelli Sam e Joey Hauser danno sicuramente una gran mano. Uno junior, l’altro freshman, le due ali viaggiano rispettivamente a quota 40.1% (su 6.4 tentativi a partita) e 43.3% (3.2 tiri tentati). Fra i due, Joey è forse quello con maggiori margini di crescita ma Sam, dall’alto della maggiore esperienza, è quello che al momento tende a incidere di più e con una frequenza spesso decisiva, abbinando al già citato eccellente tiro da tre un gioco in post affidabile, anche se sempre poco esplorato.

Pronostico

Passare il turno è obbligatorio: per andare oltre, bisogna tornare ai livelli visti fino a febbraio. Non sarà facile.

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