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MM 22 | #6 LSU Tigers

LSU Tigers

La squadra

Quante squadre vi ricordate che hanno affrontato la March Madness senza il coach che ce li ha portati? Ecco, LSU lo farà per la seconda volta negli ultimi quattro anni. Nel 2019, quando arrivarono alle Sweet Sixteen, cogliendo il miglior risultato degli ultimi quindici anni, Will Wade era stato sospeso in via precauzionale a causa dell’indagine del FBI su reclutamenti scorretti e ora, a quattro anni di distanza, Wade è stato esonerato due giorni prima della Selection Sunday per lo stesso motivo e così la panchina sarà affidata all’assistente Kevin Nickelberry.

E dire che in campo quest’anno LSU si è comportata piuttosto bene. La prima parte della stagione, con soltanto la sconfitta contro Auburn fino al 12 gennaio, aveva alzato l’asticella a un livello impossibile da mantenere in seguito. Però ultime sconfitte molte sono arrivate in volata contro avversari di scarso livello. LSU è la 5° migliore difesa della nazione, con soltanto 88,5 punti concessi per 100 possessi. Sono molto coordinati nel loro pressing, spesso portato a tutto il campo, che forza diverse palle perse (2° per TO% in D-I). Il sistema però regge bene anche a metà campo, dove la versatilità del roster e i continui cambi difensivi sul perimetro riescono a sporcare le percentuali da tre punti degli avversari (28% dall’arco, 4° in nazione.) e a proteggere il ferro grazie alla presenza di Efton Reid e Tari Eason.

L’atmosfera casalinga ha spesso aiutato nella fase offensiva, dove i Tigers hanno qualche lacuna. Tra queste, le percentuali da tre punti (meno del 32%) e la mancanza di attenzione nella circolazione di palla. Inoltre, in mano alla sapiente ma non sempre controllata guida di Xavier Pinson, LSU è una delle squadre i cui possessi si concludono davvero in fretta, tra palle perse e tiri affrettati. Dopo la delusione nel torneo della SEC, i Tigers vogliono appoggiarsi alla propria difesa per raggiungere le Sweet Sixteen, e perché no, spingersi più in là.

I giocatori chiave

Tari Eason – So. – PF/C – 203 cm – 98 kg

Nessuno si sarebbe aspettato questo rendimento dal transfer da Cincinnati. 16,9 punti e 6,7 rimbalzi a partita con il 52% dal campo e il 35% da tre punti sembrano le statistiche di un lontano parente del freshman dei Bearcats. Invece Tari Eason sembra aver trovato la propria dimensione a Baton Rouge ed essersi anche preso un po’ di quella leadership che era rimasta vacante dopo la scorsa stagione. Versatile come pochi, gioca duro e va al ferro con tanta facilità. Ha qualche difficoltà ogni tanto nello scegliere la soluzione migliore, ma ha un fisico da NBA e pare sapersi muovere bene in un sistema difensivo organizzato.

Darius Days – Sr. – PF – 201 cm – 111 kg

201 cm per 111 chili, Darius Days sa fare più o meno tutto. Nell’anno da senior con i Tigers ha fatto registrare 13,7 punti e 7,7 rimbalzi di media. Nonostante sia piuttosto robusto, tecnicamente è discreto in tutti gli aspetti del gioco. È vero che si comporta decisamente meglio quando non deve costruirsi il tiro e può muoversi lontano dalla palla, ma in generale Days è un’arma importante in entrambe le metà campo.

Xavier Pinson – Sr. – PG – 188 cm – 79 kg

Dopo le tre stagioni a Missouri, da lui ci si sarebbe aspettato un ulteriore salto di qualità. Con il trasferimento non è successo, ma Pinson rimane un nome su cui fare affidamento per il torneo. Produce poco più di dieci punti di media, ma ha aumentato decisamente la produzione in termini di assist (quasi 5 a partita). Nei momenti decisivi, nonostante il 24% da tre punti, la palla potrebbe comunque passare dalle sue mani.

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