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Final Four 2025, è ora di dare i numeri

Duke, Houston, Auburn e Florida si giocheranno in questo weekend il titolo nazionale durante le Final Four 2025 di San Antonio. Per prepararci al meglio all’appuntamento, vi snoccioliamo un po’ di statistiche e curiosità per arrivare pronti e carichi.

La giuria non si è ancora sciolta e non sappiamo chi fra Johni Broome e Cooper Flagg vincerà il National Player of the Year. In America si vocifera che potrebbero vincerlo entrambi in una storica condivisione, mai successa nella storia. Vincere il NPOY non è sempre sinonimo di titolo nazionale: dal 2000 in avanti solo tre giocatori si sono portati a casa titolo individuale e titolo di squadra (Shane Battier con Duke 2001, Anthony Davis con Kentucky 2012 e Jalen Brunson con Villanova 2018). La maledizione continuerà oppure uno tra Broome e Flagg la interromperà?

La stagione dei due è stata incredibile: il talento di Duke è stato il primo giocatore nella storia della Division I a chiudere con almeno 675 punti, 250 rimbalzi, 150 assist, 50 rubate e 40 stoppate in una stagione. In più, se dovesse vincere il titolo, riuscirebbe a fare una cosa che solo Carmelo Anthony, Anthony Davis e Tyus Jones sono riusciti a fare: vincere il titolo e il MOP (Most Oustanding Player delle Final Four) al loro primo anno. Alcuni freshmen, diventati poi prime scelte assolute come farà Flagg, del calibro di Zion Williamson, Paolo Banchero e Karl Anthony Towns non ci sono riusciti.

Johni Broome, dall’altro canto, è il quarto giocatore della storia ad aver realizzato 2500 punti e preso 1500 rimbalzi nella sua carriera Ncaa, ma è l’unico ad aver dato anche 400 stoppate.

Johni Broome Returns From Injury & Immediately Hits a 3 | 2025 March Madness

Passando alle squadre, è dal 1980 che la March Madness è strutturata con quattro seed numero 1 divise in quattro regional e solamente nel 2008 è accaduto che tutte e quattro arrivassero all’atto conclusivo del torneo. All’epoca furono Kansas, Memphis, UCLA e North Carolina e vinsero i Jayhawks con un finale epico in una finale epica. Coincidenza? Anche quelle Final Four si giocarono all’Alamodome di San Antonio. Duke, Houston, Florida e Auburn inoltre, sono le quattro migliori squadre del ranking di KenPom (nell’ordine in cui ve l’abbiamo scritte) e combinando i loro record arriviamo a un 135-16, l’83%, lontano un miglio dal 92% del 2008 e fuori dal podio degli ultimi 25 anni di Torneo.

Continuiamo con i numeri: contando i record dal 1° dicembre, Duke e Houston, che si affronteranno sabato, sono 60-2. I Cougars hanno perso di uno in trasferta contro Texas Tech al supplementare il 1° febbraio mentre Duke una settimana dopo a Clemson è stata beffata nel finale. I Blue Devils, come sappiamo, sono a impronta one&done e i freshman hanno segnato in stagione il 62% dei punti di Duke: questa è la 3a percentuale più alta per una squadra arrivata alla Final Four, dietro l’82% della sorprendente Kentucky 2013-14 e la Michigan dei Fab Five del 1991-92 con il 75%. Fun fact? Nessuna delle due ha vinto.

Kelvin Sampson, Jon Scheyer, Todd Golden e Bruce Pearl sono i quattro coach presenti alle Final Four. Solamente Pearl nel 2019 e Sampson nel 2002 e nel 2021 ci erano già arrivati (Sampson l’unico con due squadre diverse, Oklahoma e Houston). Abbiamo due Under 40 (Scheyer 37 e Golden 39) e due Over 60 (Pearl 65 e Sampson 69). In particolare, Todd Golden non aveva vinto una singola partita al Torneo prima di quest’anno. Per Duke è la 19a Final Four della sua storia (3a dietro UCLA e North Carolina) ed è a caccia del 6° titolo (che la isserebbe al 3° posto insieme a North Carolina e UConn) mentre per Florida è un dolce ritorno: 6a Final Four, l’ultima nel 2014, e vanno a caccia del 3° titolo dopo il back-to-back con Billy Donovan del 2006-2007. Auburn e Houston non hanno mai vinto il titolo: per i Tigers è la seconda Final Four, mentre per Houston è la settima.

Sarebbe dovuto essere un astro nascente del football, dove era considerato un freshmen 4 stelle. Nativo di Gainsville, cittadina universitaria dove ha sede l’Università di Florida, visitata per la prima volta proprio grazie al football.

 

In molti si sono lamentati dell’assenza delle Cinderella in questo Torneo. Ma guardiamo attraverso la lente del transfer portal: l’intero backcourt di Florida proviene dal mondo mid-major. Walter Clayton ha iniziato la sua carriera nella Iona di Rick Pitino, Will Richard nel sistema ad alto IQ di Belmont e Alijah Martin è alla seconda Final Four (record condiviso con Mason Gillis e LJ Cryer, alla 2a Final Four con una maglia diversa) dopo quella conquistata con Florida Atlantic due anni fa. I primi assaggi di Madness per Johni Broome sono arrivati cinque anni fa con la maglia di Morehead State, mentre Chaney Johnson ha iniziato la sua carriera addirittura in D-II. Anche Duke ha la sua quota mid-major: Sion James da Tulane.

Chiudiamo con una nota tricolore: era dal 2017 che una Final Four della March Madness non veniva commentata in italiano. Matteo Gandini e Roberto Gotta ci accompagneranno su Dazn questo weekend commentando gli atti finali di questa incredibile stagione.

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