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Chris Cenac Jr., a Houston un centro come non si era mai visto

Chris Cenac Jr.

Chris Cenac Jr.

Dopo la cocente delusione di una finale del Torneo persa per due punti, Houston è tornata subito alla carica in questa stagione grazie anche ad una recruiting class da sogno. Con Isiah Harwell che sta ancora trovando la sua dimensione e Kingston Flemings che invece l’ha già decisamente trovata, Chris Cenac Jr. rischia di essere l’ago della bilancia per le ambizioni di titolo dei Cougars nel 2026.

Centro moderno e giocatore molto peculiare, Cenac cresce a New Orleans e prepara il suo approdo nel mondo del college basketball alla prestigiosa Link Academy, scuola che negli ultimi anni ha sfornato due talenti da NBA come Ja’Kobe Walter e Tre Johnson. Come loro, anche il classe 2007 ha ricevuto l’invito per il classico McDonald’s All-American Game di inizio aprile. Firmato da Houston già dal novembre 2024, Cenac ha rappresentato il più prestigioso recruit della storia dei Cougars, almeno secondo il ranking di ESPN, che sono riusciti a battere la concorrenza di Kentucky, LSU, Auburn, Baylor, Arkansas e Tennessee.

Fin dalle sue prime uscite, coach Kelvin Sampson si è ritrovato un giocatore che corrispondeva esattamente alle aspettative che si avevano su di lui, nel bene e nel male. Cenac è infatti un prospetto unico nel suo genere: gioca da centro, ma digerisce poco le ricezioni in post basso e preferisce di gran lunga svariare su tutto il fronte offensivo. A vederlo muoversi per il campo si ha una strana sensazione: può sembrare sgraziato, ma è anche estremamente rapido, tanto da dare a volte l’impressione di viaggiare alla velocità di una guardia di 210 cm. Le leve lunghissime lo aiutano sicuramente e gli permettono di coprire facilmente il campo, ma in generale sembra proprio vivere le partite con la giusta aggressività da Cougar, rimanendo sempre attivo e scattante sui piedi anche quando non è direttamente coinvolto nei giochi.

Kingston Flemings (22 PTS & 7 AST) & Chris Cenac Jr. (18 PTS) Go At Tahaad Pettiford & Auburn!

Quando ha la palla in mano ama girarsi fronte a canestro, e non a caso la maggior parte dei suoi tiri arrivano dall’arco (con un discreto 36.8% su 2 tentativi a partita) o con dei jumper dalla media distanza, che prende anche quando ha l’uomo addosso. E che segna con percentuali interessanti se messe in relazione alla difficoltà delle conclusioni.
Proprio la tecnica di tiro e la shot selection sono però i due punti su cui probabilmente si deciderà il suo futuro ad altissimi livelli. La meccanica è molto lenta in generale e – nonostante il coraggio non gli manchi e non si faccia problemi a prendersi tiri con l’uomo addosso – la sensazione è che in situazioni in cui il mismatch fisico è meno evidente, lui possa avere qualche problema in più.

A guardare una compilation dei suoi tiri si potrebbe avere un piccolissimo flash di Kevin Durant, soprattutto per quanto riguarda il rilascio del pallone, ma senza l’irripetibile talento del 35 e soprattutto senza la sua capacità fuori dal comune di trasformare un tiro contestato in un canestro. Le sue percentuali, al momento, non sono infatti meravigliose e viaggia con il 47.5% su 8 tentativi a partita, e almeno la metà dei suoi errori arrivano da situazioni forzate in cui si fida troppo della sua mano. A tal proposito, integrare il suo repertorio offensivo imparando a mettere di più la palla a terra o trovando più spesso i compagni potrebbe migliorarne radicalmente l’efficienza.

Ogni aspetto del gioco di Cenac è investito da questa combinazione di aspetti positivi e negativi che lo rendono un prospetto ancora difficile da decifrare. Nella metà campo difensiva, per esempio, sa arrivare bene in aiuto (anche se ha messo a referto solo 0.7 stoppate e 0.3 rubate di media finora) e ha la volontà di lottare, andando spesso a cercare il contatto con l’uomo per tagliarlo fuori a rimbalzo; allo stesso tempo sembra soffrire i duelli fisici troppo intensi e fatica a mantenere l’equilibrio e la posizione contro avversari più piazzati di lui.

Tra alti e bassi, nelle dieci partite giocate finora il nativo di New Orleans ha mostrato anche una serie di giocate da fenomeno assoluto, fatte con una classe e una naturalezza che lasciano pensare possa venirgli facile portarle anche al piano superiore e infatti nel nostro ultimo super mock draft 2026 occupa la nona posizione perchè l’attenzione dell’Nba nei suoi confronti è decisamente alta. Allo stesso tempo, però, deve trovare la continuità giusta e aumentare la percentuale di decisioni corrette per poter essere un fattore in maniera più costante sia all’interno della stessa partita che in ottica di un’intera stagione.

La sensazione è che coach Sampson stia gestendo con calma e lucidità la crescita del suo talento più atteso, che ha superato i 30 minuti in campo solo nella sconfitta contro Tennessee di fine novembre al Players Era Festival. Al ritorno in campo dopo 10 giorni di pausa, contro Florida State Cenac ha giocato 28 minuti, sufficienti per mettere in piedi una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi, la seconda dopo quella realizzata all’esordio assoluto contro Lehigh.

Nonostante il percorso di crescita con qualche stop, Cenac sembra intendersi sempre meglio in campo e fuori sia coi senatori di Houston come Emanuel Sharp e Milos Uzan, ma soprattutto con l’altro freshman Kingston Flemings: se sono in giornata, possono sfruttare la propria creatività e varietà offensiva per costruire giochi imprevedibili e letali.
La missione di tutta l’organizzazione di Houston è chiara: smussare i bordi, rifinirli e lasciare crescere il talento di Cenac per farlo diventare un giocatore totale, capace di incidere sui due lati del campo. Non sarà facile, ci vorrà tempo, ma diversi front-office NBA potrebbero ringraziare.

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